CAPITOLO OTTAVO: IL GOVERNO DI D. LUIS DE BRACAMONTE, Febbraio 1620-1623
CAPITOLO OTTAVO: IL GOVERNO DI D. LUIS DE BRACAMONTE, Febbraio 1620-1623

Molucche 8 – Il governo di D. Luis de Bracamonte a Ternate, 1620-1623

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Gli spagnoli nelle Isole Molucche: 1606-1663/1671-1677. La storia della presenza spagnola nelle isole delle spezie

Scritto da Marco Ramerini. 2005-2020/23

CAPITOLO OTTAVO: IL GOVERNO DI D. LUIS DE BRACAMONTE, Febbraio 1620-1623

L’ARRIVO DI D. LUIS DE BRACAMONTE A TERNATE

Il nuovo governatore D. Luis de Bracamonte, arrivò a Ternate il 10 febbraio 1620, con una flotta comprendente 2 galere e tre “barcos mayores”, della stessa flotta faceva parte anche il “patache” S. Buenaventura, che però fu catturato dagli olandesi durante il viaggio verso Ternate, proprio in vista della fortezza spagnola.

A comando dell’imbarcazione spagnola catturata era il contabile Don Alonso Fajardo de Villalobos, che molto probabilmente perse l’imbarcazione a causa della sua inesperienza e del poco coraggio, infatti secondo quanto ci riferisce il cronista la Llave egli si arrese agli olandesi senza ne tentare di fuggire ne permettere una resistenza ai suoi soldati. In questa azione gli olandesi catturarono in totale più di 100 persone tra cui 60 spagnoli, oltre a molti viveri (3.000 fanegas di riso) e munizioni destinati alle guarnigioni spagnole delle Molucche. A parziale sollievo di questa grave perdita, gli spagnoli riuscirono a catturare, ai ternatesi, una nave carica di provviste.

Secondo la “Relazione degli eventi, 1620” la flotta di Bracamonte era composta da 2 galee e 4 o 5 patacchi, con a bordo un grosso quantitativo di provviste e con più di 200 soldati. Secondo il parere del governatore delle Filippine Alonso Fajardo y Tenza, questa armata era la più abbondante di denaro e uomini da quando gli spagnoli avevano conquistato Ternate. 1

Nello stesso periodo non solo le navi olandesi, ma anche imbarcazioni di altre nazioni europee giunsero nelle acque delle Molucche, tentando di stabilire basi o di intraprendere il lucroso commercio delle spezie. Francesi, inglesi2 e danesi stabilirono fattorie commerciali a Macassar nell’isola di Sulawesi (Celebes). Spesso avvengono cruenti battaglie tra le altre nazioni europee, in particolar modo tra olandesi e inglesi.

IL COMMERCIO DELLE SPEZIE

Nel tentativo di rivitalizzare le rendite dei possedimenti spagnoli nelle Molucche, viene tentato lo sviluppo del commercio delle spezie, quasi completamente in mano olandese. Il re ordina la costruzione a Ternate di una fattoria per lo stoccaggio dei chiodi di garofano e progetta lo sviluppo di un proficuo commercio per la corona. I costi delle guarnigioni spagnole nelle isole sono enormi e si tenta di ridurre le paghe dei soldati e appunto di sviluppare il commercio in modo da rendere meno gravoso per le casse reali il mantenimento dei presidi. La presenza spagnola nelle isole comunque viene giudicata necessaria, perché altrimenti gli olandesi avrebbero avuto ampia libertà di praticare il loro lucroso commercio di spezie.3

Secondo Rios Coronel le isole Molucche producono annualmente 4.400 bares di chiodi di garofano, ogni bares conteneva 640 libbre, per un totale di 2.816.000 libbre, dal momento che in Europa una libbra di chiodi di garofano veniva venduta ad un ducato, il totale della produzione ammontava a 2.816.000 ducati. Il costo dell’intera produzione annuale di chiodi può essere acquistato nelle Molucche per 100.000 ducati. Questi grandi profitti erano quasi completamente appannaggio degli olandesi, che acquistavano il tessuto in Coromandel a 10, che rivendevano nelle Molucche a 50 in cambio dei chiodi di garofano che venivano infine rivenduti sul mercato europeo.4

Viene proposto al re per ridurre le spese della corona, di utilizzare come punto di approvigionamento di cibo l’isola di Celebes, situata a due giorni di navigazione dalle Molucche. L’isola è ricca di viveri che hanno un costo ridotto rispetto a quello di Manila, e infine il re di quelle parti è ben disposto nei confronti degli spagnoli. Dal punto di vista militare viene consigliato l’uso massiccio delle galee, ne vengono richieste 8 da stazionare a Ternate, con esse sarà facile riuscire a catturare o ad affondare le imbarcazioni olandesi nei momenti di calma di vento condizione che quasi ogni giorno, e per 6-8 ore, si presenta in queste isole.5

LE TRUPPE SPAGNOLE NELLE ISOLE

Interessanti informazioni ci vengono date nella “Relazione dei salari e delle spese che sua maestà ha da pagare nelle isole Molucche”. In questa relazione sono descritte in modo dettagliato le truppe e le spese che la corona spagnola sostiene per l’occupazione delle Molucche. Oltre al comandante delle truppe, ci sono sette capitani delle truppe di fanteria e sette alfieri, sette sergenti …. 20 uomini addetti all’artiglieria. In totale a guarnigione dei forti spagnoli ci sono circa 600 soldati semplici, di questi 140 sono moschettieri. Poi ci sono due compagnie di pampangos composte da un totale di 200 soldati. Il personale addetto alle due galee che stazionavano nelle isole. Nel libro paga del re di Spagna ci sono anche 10 religiosi suddivisi tra gesuiti, francescani e un vicario. Viene indicata anche la presenza di un ospedale. Il totale delle spese annuali per la corona di Spagna ammonta ad oltre 218.000 pesos.6 In questo periodo le paghe dei soldati di guarnigione di stanza nelle Molucche e a Manila vengono equiparate su ordine del re dal governatore delle Filippine Alonso Fajardo y Tenza.7

Nel 1620-21, la flotta di soccorso per le Molucche arrivò sana e salva nonostante fosse attesa da tre imbarcazioni olandesi, questo potè avvenire grazie alla bravura e al coraggio di Antonio Gomez, capitano di una delle navi della flotta, che ingaggiò le tre navi olandesi in un combattimento che durò tre lunghe ore e che permise alle altre navi della flottiglia di rifugiarsi sotto l’artiglieria del forte spagnolo. Con questa spedizione arrivarono nelle isole più 120 soldati spagnoli a rinforzo delle guarnigioni, oltre a riso, provviste, vestiti e munizioni. Questi rifornimenti furono tra i più abbondanti mai ricevuti dalle truppe spagnole alle Molucche.8

In quest’anno vengono registrati problemi con il tradizionale alleato degli spagnoli, il re di Tidore. Gli spagnoli scoprono che i tidoresi hanno avvelenato un pozzo dove le truppe spagnole vanno a rifornirsi d’acqua, ma l’immediata scoperta permette agli spagnoli di non subire danni, poi in seguito i problemi con i tidoresi vengono comunque risolti. Vengono anche proseguiti i buoni rapporti con il re di Macazar con il quale gli spagnoli scambiano dei doni. Nonostante il clima di guerra, D. Luis de Bracamonte concorda con gli olandesi uno scambio di prigionieri. Le truppe spagnole comunque nonostante i rinforzi inviati sono sempre poche per le necessità delle guarnigioni, oltre ciò molti sono i morti e i malati a causa del clima dei luoghi e delle continue scaramucce con gli olandesi. Gli olandesi d’altra parte continuano ad inviare navi e truppe e godono di un indiscutibile superiorità navale e di mezzi rispetto agli spagnoli.9

INIZIALMENTE GLI OLANDESI NON SONO TROPPO INTERESSATI AD ELIMINARE LA PRESENZA SPAGNOLA DALLE ISOLE

La grande potenza navale olandese comunque non riuscì a scardinare la presenza spagnola, anche perché gli olandesi non ebbero molto interesse ad eliminarla completamente dalle isole, infatti gli spagnoli contribuivano a tenere a freno le ambizioni dei ternatesi che, nemici giurati degli spagnoli, dovevano per forza di cose appoggiarsi agli olandesi per potersi mantenere. Inoltre il controllo delle isole più ricche di chiodi di garofano permetteva agli olandesi di dominarne il commercio senza preoccuparsi molto degli scarni commerci spagnoli, per finire l’accordo tra le compagnie inglesi e olandesi, aveva reso poco interessante per questi ultimi la conquista dei forti spagnoli perché gli inglesi potevano richiederne il possesso in virtù del trattato, e questo nell’ottica olandese era ben più grave della presenza di guarnigioni spagnole in alcune isole. Gli olandesi perseguirono una politica di conservazione della situazione attuale che era quella a loro più congeniale, essi cercarono anche di ostacolare lo stabilirsi di accordi di pace tra Ternate e Tidore.

SUCCESSIVAMENTE, A CAUSA DEL RIAVVICINAMENTO TRA TERNATE E GLI SPGNOLI, GLI OLANDESI CAMBIANO ATTEGGIAMENTO

Pochi anni più tardi, nel 1621, però gli alti costi per il mantenimento delle guarnigioni nei forti che gli olandesi sono costretti ad occupare a causa della presenza spagnola, portò ad un ragionamento del tutto opposto, infatti il timore degli olandesi, dovuto anche ad un certo raffreddamento dei rapporti con il loro alleato Ternate, era ora quello di un un avvicinamento tra Ternate e gli spagnoli. Ed in effetti un certo avvicinamento avvenne per mero interesse commerciale, tramite i tidoresi con cui venne stipulata una tregua, i ternatesi vendettero chiodi di garofano agli spagnoli, che generalmente pagavano a prezzi più alti di quelli accordati con gli olandesi.10

Il tentativo anche da parte spagnola di avvicinarsi ai ternatesi venne continuato in seguito anche dal governatore Pedro de Heredia che tentò di giocare nuovamente la carta di un ritorno del vecchio sultano di Ternate, Said Berkat, per tentare di pacificare le isole sotto la bandiera spagnola, ma la morte avvenuta nel 1628 del sultano a Manila vanificò ogni trattativa. La causa di questo avvicinamento degli spagnoli verso i ternatesi è senz’altro da ricercarsi nei raffreddamenti dei rapporti con Tidore.11

La fame di soldati e generi di prima necessità è una costante di tutto il periodo di occupazione spagnola nelle isole. Anche in questo periodo che è tra i migliori per quanto riguarda l’invio di aiuti dalle Filippine. In una lettera datata 21 luglio 1621, D. Fajardo de Tenca dichiara di aver inviato alle Molucche, a partire dal momento in cui si è preso carico del governo delle Filippine, quasi 400 soldati spagnoli.12

I FORTI DI JAILOLO E MANADOS SONO ABBANDONATI DAGLI SPAGNOLI

Per cercare di ridurre le spese per le guarnigioni, sotto il governo di Brancamonte venne proposta l’evacuazione di alcune guarnigioni spagnole (“propuso retirar algunas de las fuezas, que se hallaban repartidas por aquel archipelago”), e sicuramente vennero ritirate le guarnigioni di stanza a Manados e a Jailolo. Questa decisione venne presa principalmente a causa dell’inasprimento delle relazioni tra gli spagnoli e il principe di Tidore. Un tentativo di riavvicinamento portato avanti da Brancamonte che inviò un ambasciata al Re di Tidore, scavalcando il Principe, sortì l’effetto opposto. Quest’ultimo offeso, si avvicinò ai ternatesi e agli olandesi, facendo accordi con loro e sollevando la popolazione di Tidore contro gli spagnoli. I tidoresi presero contatti anche con gli inglesi a Makassar.13

L’abbandono dei due forti di Gilolo, avvenne poco dopo il mese di marzo del 1620, questo venne fatto per rinforzare le guarnigioni di Ternate e Tidore. Il controllo dei due forti venne ceduto dagli spagnoli alle truppe del re di Tidore, loro alleato, ma nell’agosto del 1620, dopo aver respinto un primo attacco portato da 30 korakoras ternatesi, contro il forte basso (avvenuto il 3 agosto), le truppe di Tidore, si arresero ad una nave olandese giunta in aiuto degli assedianti, il primo forte ad arrendersi fu il forte basso e poco dopo anche il forte più in alto capitolò. I due forti vennero presi in consegna da una guarnigione di truppe ternatesi. Questa occupazione dei forti di Jailolo da parte ternatese fu vista di malocchio da parte di Coen, che si preoccupò di mantenere abilmente i rapporti di potere fino ad ora mantenuti.14 La guarnigione di Manados venne evacuata probabilmente nel 1621.15

GLI OLANDESI ABBANDONANO IL FORTE DI MARIEKO A TIDORE

Già nel giugno 1621 Coen dette ordine di smantellare i forti di Kalamata, Marieko e Sabua. Quest’ordine causò la ferma opposizione del sultano di Ternate e del suo consiglio, che giudicavano di fondamentale importanza perlomeno i forti di Kalamata e Sabua, il primo per la difesa di Malayo dalle incursioni spagnole, il secondo per l’approvvigionamento di viveri. Per placare gli animi dei ternatesi, l’ordine di smantellamento dei forti di Kalamata e Sabua non venne eseguito, a condizione di lasciare a Kalamata almeno 100 famiglie di ternatesi per provvedere al mantenimento del forte.

Venne invece smantellato e abbandonato il solo forte di Marieko, che prontamente gli spagnoli occuparono e dove ricostruirono le fortificazioni e vi posero una guarnigione, addirittura, beffardamente, gli spagnoli offrirono al governatore olandese Frederik Houtman la polvere nel caso volesse distruggere e abbandonare altri forti. Le date dell’abbandono di Marieko da parte olandese e dell’occupazione del forte da parte degli spagnoli sono da collocarsi fra la fine del 1621 e l’inizio del 1622.16

Gli episodi di schermaglie tra spagnoli ed olandesi e i loro alleati comunque continuano anche in questo periodo storico. Tra il 1622 e il 1621, su richiesta olandese, una flottiglia di 25 Korakoras ternatesi attaccò e catturò un galeone spagnolo nelle acque di Ternate, vennero catturate 130 persone, le altre 200 delle quali 40 spagnoli morirono nello scontro.17

Per quanto riguarda gli affari religiosi, dal 1620 al 1623 fu priore di Ternane il frate agostiniano Silvestre de Torres.18 C’è poi da registrare un episodio di martirio: Il 30 agosto 1622 venne ucciso nel regno di Tagolanda il frate francescano Blas de Palomino (egli era arrivato a Ternate nel 1619).19 Alla fine del dicembre 1622, Jacques Lefebre divenne governatore olandese delle Molucche egli rimarrà in carica sino al 1628.20

Scritto da Marco Ramerini.

Questo studio è formato da 11 capitoli:

1: I primi contatti degli spagnoli con le Molucche

2: La conquista di Ternate

3: Il governo di Juan de Esquivel, Maggio 1606-Marzo 1609

4: Il governo di Lucas de Vergara Gabiria (che fa le funzioni), Marzo 1609-Febbraio 1610

5: Il governo di Cristóbal de Azcueta Menchaca (che fa le funzioni), Febbraio 1610-Marzo 1612

6: Il governo di D. Jerónimo de Silva, Marzo 1612-Aprile 1617

7: Il governo di Lucas de Vergara (Bergara) Gabiria (secondo termine), Aprile 1617-Febbraio 1620

8: Il governo di D. Luis de Bracamonte (che fa le funzioni), Febbraio 1620-1623

9: Il governo di Pedro de Heredia, 1623-1636

10: Il governo di D. Pedro Muñoz de Carmona y Mendiola (che fa le funzioni), marzo (?) 1636-gennaio 1640

11: Gli ultimi governatori spagnoli delle Molucche

12: Bibliografia

NOTE:

1 (La Llave “Trienio” 13, cap. 14, p. 1210) (“Relazione degli eventi, 1620” Blair vol. 19 pp. 60-61) (Pérez pp. 621-622) (Lettera di Fajardo al Re Felipe III, 1620 in Blair vol. 19 pp. 110-111)

2 (“Relazione degli eventi, 1620” Blair vol. 19 pp. 59-60)

3 (Lettera di Fajardo al Re Felipe III, 1620 in Blair vol. 19 p. 123, 140)

4 (Rios Coronel, Hernando de los “Memorial y relacion…” 1621, Madrid, Spagna. In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 19 (1620-1621), p. 290)

5 (Rios Coronel, Hernando de los “Memorial y relacion…” 1621, Madrid, Spagna. In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 19 (1620-1621), p. 259-264)

6 (Rios Coronel, Hernando de los “Memorial y relacion…” 1621, Madrid, Spagna. In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 19 (1620-1621), pp. 292-297)

7 (Lettera di Fajardo al Re Felipe III, 1620 in Blair vol. 19 p. 110)

8 (“News from the province of Filipinas, 1621” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 20 (1621-1624), p. 31) (“Lettera di Fajardo al Re, 21 luglio 1621” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 20 (1621-1624), pp. 58-59 e p. 73) (“Lettera di Jeronimo de Silva al Re, 1 agosto 1621” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 20 (1621-1624), p. 107)

9 (“News from the province of Filipinas, 1621” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 20 (1621-1624), p. 31) (“Lettera di Fajardo al Re, 21 luglio 1621” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 20 (1621-1624), pp. 58-59 e p. 73) (“Lettera di Jeronimo de Silva al Re, 1 agosto 1621” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 20 (1621-1624), p. 107)

10 (Tiele “De Europeërs in den Maleischen archipel” 1887 pp. 271-277) (“Instructie voor F. Houtman, gegeven te Ambon, 11 Juni 1621”)

11 (AGI “Carta de Niño de Távora con noticias de Terrenate de Heredia, 20-07-1626” Filipinas,20,R.20,N.140 ) (AGI “Carta de Niño de Távora sobre liberar a rey de Terrenate, 30-10-1626” Filipinas,20,R.20,N.151)

12 (“Lettera di Fajardo al Re, 21 luglio 1621” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 20 (1621-1624), p. 49)

13 (Pérez pp. 622-623)

14 (Tiele, P.A. “De Europeans in the Malayan Archipelago, 1618-1623” pp. 272-273)

15 (AGI Filipinas,7,R.5,N.65 “Carta de Fajardo de Tenza sobre asuntos de gobierno, 10-12-1621”)

16 (“Instructie voor F. Houtman, gegeven te Ambon, 11 Juni 1621”)(Tiele, P.A. “De Europeans in the Malayan Archipelago, 1618-1623” pp. 272-273) (Pérez p. 622) (Fr. Gregorio de S. Esteban “Historia de las Islas Malucas” p. 133) (“Rapport gedaen by verscheyden persoonen (1622)” In: “Kronijk Hist. Gen. 1871, p. 327)

17 (Tiele, P.A. “De Europeans in the Malayan Archipelago, 1618-1623” p. 276)

18 (Frate Juan de Medina “Storia degli Agostiniani nelle Isole Filippine” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 22, p. 80 nota 34)

19 (“Early Franciscan Missions” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 35 p. 293 nota 79)

20 (Generale Missiven I p. 177 nota 4)

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Marco Ramerini

I am passionate about history, especially the history of geographical explorations and colonialism.