CAPITOLO TERZO: IL GOVERNO DI JUAN DE ESQUIVEL, Maggio 1606-Marzo 1609
CAPITOLO TERZO: IL GOVERNO DI JUAN DE ESQUIVEL, Maggio 1606-Marzo 1609

Molucche 3 – Il governo di Juan de Esquivel a Ternate, 1606-1609

This post is also available in: English

Gli spagnoli nelle Isole Molucche: 1606-1663/1671-1677. La storia della presenza spagnola nelle isole delle spezie

Scritto da Marco Ramerini. 2005-2020/23

CAPITOLO TERZO: IL GOVERNO DI JUAN DE ESQUIVEL, Maggio 1606-Marzo 1609

Il governatore Acuña, dopo aver conquistato Ternate, ripartì per Manila il 3 maggio 1606, dove giunse il 2 giugno 1606. Prima di partire da Ternate, nominò come comandante della fortezza di Ternate il maestro di campo Juan de Esquivel.1 Al suo ritorno, Acuña avrà vita breve, infatti morirà il 24 giugno 1606, forse avvelenato, pochi giorni dopo il suo arrivo a Manila.

UNA CONQUISTA PRECARIA

La fretta di Acuña di ritornare a Manila, e la deportazione del sultano a Manila saranno le principali cause che impediranno il consolidamento del potere spagnolo nelle isole e quindi di conseguenza permetteranno agli olandesi di trovare terreno fertile tra i dissidenti ternatesi. Anche Esquivel riconosce che Acuña lasciò Ternate in una situazione confusa, senza aver assoggettato completamente la popolazione e in modo particolare i capi che erano rimasti e che si erano ritirati sulla costa di Halmahera nei villaggi di Sabubo e Gilolo. 2

NUOVE FORTIFICAZIONI A TERNATE E TIDORE

A Ternate, dove la vecchia fortezza è piccola e poco difendibile, viene decisa la costruzione di una nuova fortezza in una “parte eminente, mayor y más fuerte”. A differenza di quello che ci dice Argensola3 cioè che la nuova fortezza prima della partenza di Acuña per Manila era già finita e dotata di terrapieni e che il vecchio forte era stato ridotto a “un breve sitio”, sembra che il nuovo forte fosse ancora tutto da costruire e che il vecchio fosse in cattivo stato, le sue mura secondo il giudizio di Esquivel non avrebbero resistito ad alcun tiro d’artiglieria e inoltre la sua posizione era sovrastata da un altura che rendeva praticamente indifendibile il forte “con un gran padrastro a la parte del volcán, de suerte que no servía al enemigo de más que de casa en que bivir”, le uniche opere difensive della città degne di nota sembrano essere state le due muraglie che difendevano i due fianchi dell’insediamanto, esse avevano ognuna due baluardi rotondi a difesa dell’ingresso alla città.

Essendo la città distesa lungo il mare, le due muraglie distavano tra loro più di 2.000 passi, il terreno lungo il mare tra le due muraglie viene definito da Esquivel come pestilenziale. Il posto dove doveva essere costruito il nuovo forte si trovava alle spalle della vecchia fortezza, proprio sul “padrastro” (collina pietrosa ?, eminenza rocciosa ?) che dominava la città, qui la conformazione del terreno e la posizione dominante venne giudicata perfetta per la costruzione della nuova fortezza. Secondo gli ordini di Acuña il forte da costruire doveva essere di forma quadrata, “que tenga de centro 600 pies”, e avere tre baluardi.

Acuña aveva ordinato prima della sua partenza anche la costruzione di un forte spagnolo nell’isola di Tidore, secondo i suoi ordini li doveva risiedere un capitano con 50 soldati spagnoli. Il sito scelto per la costruzione di questa nuova fortezza era posto molto vicino alla città del re (“lugar del Rey”) e a circa un quarto di lega da dove stava il forte che venne bruciato “cosa de un quarto de legua de donde antes estaba, la que se boló y en la misma parte que dicen que Hurtado de Mendoça quizo hacerla quando estuvo aquí”4. Il nuovo forte doveva essere edificato su di un altura sopra al mare, esso era situato in una posizione altamente difendibile, perchè aveva due precipizi su i due lati, mentre alle spalle aveva il vulcano, sotto il tiro dell’artiglieria del forte potevano riparare 2 o 3 galeoni. 5

A guarnigione del forte di Ternate e della nuova fortezza da fare a Tidore, vennero lasciati 6006 soldati spagnoli, 100 soldati delle Filippine, due “galeotas”7 di 19 e 20 “bancos” e altre due o tre piccole imbarcazioni con alcuni marinai. I soldati erano divisi in sei compagnie, ognuna composta da 100 uomini, al comando di ogni compagnia venne nominato un capitano. Erano poi presenti 12 artiglieri. Per il miglioramento e la costruzione delle fortificazioni di Ternate e Tidore vennero lasciati anche 100 “gastadores herreros y carpinteros” delle Filippine, di cui 65 guastatori e 35 tagliapietre.8

Oltre alla carica di comandante della fortezza di Ternate affidata, come abbiamo visto, al maestro di campo Juan de Esquivel. Altre cariche importanti furono affidate a Pedro de Heredia, che venne nominato capitano di fanteria della fortezza di Ternate e in assenza del governatore Juan de Esquivel si doveva anche occupare delle cose di Tidore. 9 Mentre Lucas de Vergara fu nominato capitano e sergente maggiore di Ternate. 10

Juan de Esquivel con la forza a sua disposizione, aveva l’ordine di combattere contro i resti delle forze di Ternate chi si erano rifugiate ad Halmahera (chiamata anche Batachina del Moro) e di procedere al miglioramento delle fortificazioni della fortezza di Ternate. Ma la vita nelle isole non è semplice: Già ai primi di maggio 1606, Esquivel si lamenta del clima insalubre delle isole (circa la metà degli spagnoli è febbricitante), della sterilità del suolo e della mancanza di carne e cibo. 11

PROBLEMI CON I TERNATESI

Subito dopo la partenza di Acuña, il 4 maggio 1606, Juan de Esquivel, dette ordine ai capitani Martín de Esquivel e Pascual de Alarcón insieme ad alcuni spagnoli e al re di Tidore di partire per Sabubú, dove si erano rifugiati gli zii del sultano, Kaicili Suki e Kaicili Kafati. Questi dignitari erano stati designati dal sultano come governatori in sua vece. Lo scopo della spedizione spagnola era quello di convincerli rapidamente convincerli a rispettare le volontà del sultano e a recarsi a Ternate dove avrebbero dovuto occuparsi del governo dello stato. Ma i due si rifiutarono di seguire gli spagnoli e rimasero a Sabubú dove erano rintanati gli ultimi ribelli e seguaci del sultano. Anzi i due governatori raccolsero attorno a loro diversi altri ternatesi che inizialmente erano rimasti sotto la protezione spagnola. Praticamente la gran parte della popolazione dell’isola di Ternate si trasferì ad Halmahera, lasciando spopolata Ternate. I ternatesi, secondo Esquivel, elessero anche un nuovo sultano, figlio del sultano esiliato a Manila. 12

Nel 1606, gli spagnoli progettarono di inviare guarnigioni a presidio delle isole di Tidore e Makian, i gesuiti si dovranno occupare della cura spirituale di questi soldati.13 Infatti un armata spagnola venne inviata, nell’aprile 1606, a Makian con lo scopo di sottomettere l’isola al dominio di Tidore. Inoltre Esquivel inviò soldati spagnoli a Tacome e Malayo per proteggere la popolazione da eventuali rappresaglie dei Tidoresi.14

IL RITORNO DEGLI OLANDESI

Nel frattempo giunsero nelle acque delle Molucche due navi olandesi, di cui una era quella che era fuggita da Ternate all’arrivo dell’armata di Acuña. Esse ancorarono nel porto di Talangame e poi si rifugiarono nel porto di Xilolo (Geilolo) dove era riunita la gran parte dei ribelli.15

Gli spagnoli trovarono diverse difficoltà anche nel soggiogare completamente l’isola di Ternate, solo due villaggi (Takome e Wakayu) prossimi alla fortezza, giurarono fedeltà al re di Spagna, e chiesero la presenza di un presidio spagnolo per difesa, ma anche gli abitanti di questi due villaggi, saputo dell’arrivo di navi olandesi, ruppero il giuramento e si rifugiarono con altri ribelli a Geilolo, nell’isola di Halmahera (Batachina) dove si fortificarono.16

L’arrivo delle due navi olandesi rinvigorì le speranze dei ternatesi e per contrastare ciò, gli spagnoli organizzarono diverse spedizioni punitive.

GLI ATTACCHI SPAGNOLI NELL’ISOLA DI HALMAHERA

Su ordine di Esquivel, un armata di galere, a capo delle quali era Fra Antonio Flores, e caracoras, con 120 soldati spagnoli e truppe di Tidore,17 comandata da Vergara, e con il re e il principe di Tidore venne inviata contro i ternatesi ribelli e i villaggi a loro rimasti fedeli nell’isola di Halmahera. Non potendo attaccare la loro piazzaforte di Geilolo a causa della presenza di navi olandesi18, gli spagnoli sferrarono una serie di attacchi ad altri villaggi di Halmahera.

Il primo attacco fu portato contro Gamocanora o Gran Bocanora o Ngamoconora (Gamkonorah, nell’isola di Halmahera) dove dopo un aspra battaglia riuscirono a distruggere la città, catturando anche una buona caracoa e a disperdere le truppe nemiche. Il villaggio di Gamocanora, viene descritto non inferiore a Ternate per grandezza e popolazione. 19 Fu poi la volta del villaggio di Loloda, che venne però abbandonato dai suoi abitanti e occupato e distrutto dagli spagnoli. Nel villaggio di Bisoa20 gli abitanti resistettero duramente all’attacco spagnolo, ma poi furono costretti a cedere il passo, la battaglia si concluse senza perdite di parte spagnola anche se vi furono molti feriti. Anche nell’isola di Doy gli spagnoli conquistarono e distrussero la fortezza nemica, dopo un accanita resistenza.

La spedizione fu un grande successo, i villaggi vennero conquistati e distrutti senza perdere neanche un solo soldato, questo grazie al temperamento aggressivo e coraggioso che Vergara infondeva nei soldati, che con lui dicevano potevano anche andare a “conquestar el infierno”. La spedizione continuò giungendo a San Juan de Tolo e a Morotay questi luoghi si sottomisero agli spagnoli senza combattere. Gli spagnoli ottennero anche la sottomissione e la promessa di conversione al cattolicesimo della città di Tolo, capoluogo della provincia di Moro e dei villaggi di Chiava (Cawa o Tjawa) e Samafo (Camafo).21 Durante la sosta a Tolo venne inviato un messaggero indigeno alla popolazione dei Tabelos, che viveva nelle montagne sei leghe nell’interno, il messaggero richiedeva la sottomissione al Re di Spagna, questa popolazione conosciuta come barbara e bellicosa, riconobbe obbedienza al Re di Spagna e si dichiarò vassalla degli spagnoli, in segno di sottomissione e di obbedienza venne inviata della terra. 22

Vennero poi attaccati, grazie anche alle indicazioni degli abitanti di Tolo, che con una caracoa indicarono la strada agli spagnoli, i villaggi della Laguna di Galela, qui in tre giorni vennero attaccate e conquistate due fortezze, e ciò nonostante il valore con cui si batterono i difensori. Fu poi la volta del villaggio di Mamuya, situato a metà strada tra San Juan de Tolo e Galela, anche questo venne distrutto. Gli spagnoli ritornarono a Tolo dove venne posto un piccolo presidio con 25 soldati spagnoli e dell’artiglieria, sotto il comando di Juan Cortes, nominato capitano di Tolo. Più tardi, nell’agosto 1606, Juan Cortes, venne rimpiazzato come comandante del presidio di Tolo, da Juan de la Torre, insieme al nuovo capitano arrivò a Tolo anche il padre gesuita Gabriel Rengifo da Cruz. Il controllo di questa zona era molto importante per il sostentamento delle truppe spagnole a Ternate perché era una zona che produceva molti alimenti, quali sago, riso, galline, maiali e capre.

La città di Tolo, venne nominata San Juan de Tolo (São João do Tolo in portoghese), perché gli spagnoli arrivarono all’alba del 24 giugno 1606, il giorno di San Giovanni Battista, su richiesta dei cristiani del villaggio, venne subito eretta una croce. Della spedizione faceva parte anche il gesuita frate Lorenzo Masonio. La spedizione fece ritorno a Ternate dove venne ricevuta con grande giubilo. Tutta la zona di Moro aveva già dato buoni frutti di conversione al cattolicesimo durante la presenza portoghese.

A Tolo fu costruita una chiesa e una residenza per il padre e furono presto battezzate 500 persone, visto i promettenti esordi di questa missione, il superiore dei gesuiti di Ternate, padre Luís Fernandes, inviò a Tolo anche un secondo frate, Jorge de Fonseca, nei primi nove mesi di missione vennero battezzate 1.400 persone. Nel frattempo anche l’isola di Morotai, che contava oltre venti villaggi, si sottomise agli spagnoli. 23 Le conversioni furono numerose soprattutto nei villaggi di Tolo, Samafo e Chiava (Cawa), tutti situati nella zona NE di Halmahera. Anche a Morotai i gesuiti ottennero molte conversioni.24

Juan de Esquivel, inviò, sempre nel 1606, all’isola di Mateo (Celebes) una spedizione formata da una “galeota”, un brigantino e alcune altre piccole barche al comando della quale nomina il portabandiera Cristobal Suárez. Lo scopo di questa spedizione è quello di ricevere atti di vassallaggio verso il re di Spagna da parte dei popoli prima soggetti al dominio di Ternate. I re di Bool, Totoli e la regina di Cauripa fecero atto di sottomissione alla Spagna.25

Nel mese di agosto del 1606, Esquivel inviò a Manila una disperata richiesta di aiuto, chiedendo urgentemente “comida, rropa, dineros y gente”. 26

SOTTOMISSIONE DEI RAPPRESENTATI DEL SULTANO DI TERNATE

In seguito con un’altra spedizione (a cui prese parte anche l’agostiniano Fra Antonio Flores), Vergara assieme al re di Tidore e al principe, giunse alla fortezza di Sabugo, dove si erano ritirati i ribelli, qui gli venne incontro sulla spiaggia dove erano sbarcati, il cachil Quipart (secondo quello che riferisce Baltasar (Delgas?), assieme a questo cachil era anche il cachil Suguil), zio del Sultano di Ternate e uno dei governatori che il sultano aveva nominato per governare in sua assenza. Il cachil seguì a Ternate Vergara, dove con Esquivel firmò le capitolazioni, poi se ne ritornò a Sabugo. Fu così che il 27 novembre 1606, come conseguenza delle vittorie riportate dagli spagnoli ad Halmahera, vennero firmate le capitolazioni con i capi ribelli di Ternate. In esse i ternatesi riconoscevano come loro signore il re di Spagna, e si impegnavano in 15 punti a sottomettersi alle richieste spagnole.

Più tardi, Vergara con una altra grossa armata composta da caracoas, galee e galeotte, si diresse a Jilolo, dove assediò la fortezza cannoneggiandola per tre giorni sia dal mare che dal lato di terra, non riuscendo però a conquistarla. I ribelli comunque, provati dall’assedio, fecero promessa di vassallaggio al Re di Spagna e promisero di eliminare tutta l’artiglieria che avevano. Vergara, vista la forza dei nemici e anche a causa delle forti perdite che aveva subito (nello scontro erano morti 25 o 26 spagnoli) accettò la promessa, che però non venne mantenuta. 27

LUIS VAEZ DE TORRES ARRIVA A TERNATE

Fu in questo periodo che una spedizione spagnola giunse a Ternate. Si trattava della spedizione di Pedro Fernandez de Queiros. Una nave della spedizione di Pedro Fernandez de Queiros, quella capitanata da Luis Vaez de Torres, raccolse le prime notizie della cattura di Ternate da parte di Acuña da un emissario del capo di Biliato. Questo emissario che conversa con gli spagnoli in portoghese, viene incontrato dagli spagnoli quando la spedizione spagnola giunse nella terra dei bassi Papua, situata a cinque giorni di viaggio dal regno di Bachan, dove secondo questo emissario era presente un padre gesuita.

Il giorno successivo a questo incontro gli spagnoli ebbero la visita del capo villaggio di Biliato e di un moro che parlava molto bene l’italiano. Alcuni giorni dopo gli spagnoli giunsero a Bachan, dove vennero ben accolti e dove ancorarono nel porto di Labua il 16 dicembre 1606. Da qui gli spagnoli inviarono un messaggio a Ternate al maestro di campo Juan de Esquivel, che rispose con una lettera portata dal padre gesuita Fonseca, che giunse a Labua alla vigilia di Natale. Esquivel chiese di andare immediatamente a Ternate per aiutarlo dal momento che quasi tutta la zona era in aperta ribellione contro gli spagnoli.

Prima, però, su richiesta del re di Bachan fu deciso di intraprendere una spedizione punitiva contro un villaggio, Cayoa (Kayoa), che si era ribellato alla sua autorità, e che si trovava a metà strada lungo il tragitto verso Ternate. Il re di Bachan partecipò alla spedizione punitiva con una forza composta da 4 caracchi e 500 uomini. Anche il sangace di Labua, che era cristiano e parlava molto bene il portoghese, partecipò all’impresa. Il forte nemico, di pietra e di forma quadrata era circondato da un fossato pieno d’acqua, e poteva tranquillamente resistere all’attacco, ma venne rapidamente conquistato grazie anche alla fuga disordinata dei difensori. Il villaggio venne saccheggiato e bruciato. Prado ci dice che così grande fu l’impressione suscitata da questa vittoria nella regione che alcuni re dell’isola di Gilolo (Halmahera) che erano sul punto di allearsi con i ternatesi ribelli passarono dalla parte spagnola. 28

Terminata la conquista di Cayoa, gli spagnoli sostarono prima a Maquien e poi a Tidore, infine giunsero a Ternate (circa 8 mesi dopo la conquista spagnola, “el armada fue a dar a las yslas Malucas que auia ocho meses que se auian ganado las dihas fuerzas”)29, dove a causa della poca profondità del porto furono costretti, su consiglio di Esquivel, ad ancorare nel porto di Rume nell’isola di Tidore.

Su espressa richiesta fatta del maestro di campo Juan de Equivel direttamente a Luis Vaez de Torres, rimase a Ternate don Juan de Espinosa y Zayas, egli fu nominato aiutante del sergente maggiore. 30 Probabilmente la spedizione di Torres giunse a Ternate nel gennaio 1607, infatti Esquivel ci dice, in data 31 marzo 1607, che “abra dos meses llego a estas yslas Luis Baez de Torres”. 31 La licenza data da Luis Vaez de Torres a Juan de Espinosa y Zayas di rimanere a Ternate è datata Terrenate, 19 marzo 1607. La sua nomina (datata 20 marzo 1607) è necessaria dal momento che la carica di aiutante del sergente maggiore era vagante a causa della morte del vecchio aiutante, l’alfiere Luis Suazo y Serain. 32

IL PRIMO “SOCCORRO” DA MANILA

Dopo la conquista di Ternate, gli spagnoli non ricevono nessun aiuto da Manila per molti mesi. Questo ritardo nell’invio dei soccorsi è sicuramente dovuto all’improvvisa morte di Acuña. A causa della morte improvvisa di Acuña, infatti le prime navi del primo “soccorro”, inviato dall’Audiencia, arrivarono solo nel 1607. La relazione di Prado ci informa che i primi rinforzi inviati da Manila a Esquivel, giunsero il 28 aprile 1607, oltre un anno dopo la presa di Ternate. 33

Altri documenti ci informano che Esquivel aveva inviato su un piccolo champan a Manila il frate francescano Alonso Guerrero per chiedere urgentemente rinforzi. Egli riuscì nella sua missione e ritornò, il 28 aprile 1607, a Ternate con 8 piccoli battelli capitanati da Juan Iñiguez, con viveri e munizioni, questi erano i primi soccorsi giunti alle Molucche dopo la conquista della città da parte degli spagnoli. 34 Di questo socorro, gli olandesi non riuscirono a catturare neanche un imbarcazione, ma gli spagnoli persero ugualmente a causa del cattivo tempo tre fregate e una barca con materiale e cibo. 35

Con questo “soccorro” giunsero a Ternate aiuti insufficienti: 5.700 cesti di riso (quantità nemmeno necessaria per un anno riducendo molto la razione normale), un certo quantitativo di vino (meno della metà di quello necessario per un anno, dando una misera razione giornaliera di “medio quartillo”), giunse poi carne (anche questa sufficiente per soli sei mesi a misere razioni di 4 once per giorno), inoltre anche i vestiari e le scarpe inviati erano insufficienti per i bisogni delle truppe. Esquivel richiese all’Audiencia di inviare nuovi soccorsi per il mese di ottobre, che è il mese in cui i venti permettono l’inizio delle comunicazioni tre le Filippine e le Molucche. Nelle lettera di Esquivel traspare chiaramente il senso di disagio, di abbandono e isolamento in cui si trovano i presidi spagnoli di Ternate che egli definisce “esta pobre gente en la parte mas rremota del mundo”. 36

Per cercare di dirimere la questione con i ternatesi ribelli Esquivel si era appellato a Manila richiedendo che il sultano, prigioniero a Manila, inviasse un proprio erede con lettere e ordini precisi di sottomissione alla Spagna per i suoi zii e per gli altri capi ribelli. Nonostante che Esquivel avesse richiesto che questa persona non fosse né un cachil né un sangaje, l’audiencia inviò due importanti sangajes a Ternate con ordini del sultano.

All’arrivo della flotta di soccorso con a bordo i due sangajes, Esquivel dovette obbedire agli ordini dell’audiencia e nonostante volesse con i rinforzi avuti attaccare i ribelli, dovette piegarsi ai voleri dell’Audiencia e inviare uno dei due sangajes dai ribelli. L’azione del sangaje fù però di tutt’altra natura rispetto a quello che gli spagnoli avevano sperato, infatti egli rinfocolò la voglia di lottare dei ribelli e ordinò di assolutamente non cedere le armi agli spagnoli, confidando nell’aiuto degli olandesi.

LE MOTIVAZIONI DEI RIBELLI SECONDO ESQUIVEL

Le due motivazioni che Esquivel porta come cause principali di questo atteggiamento da parte di ternatesi è che una volta cedute le armi agli spagnoli, questi ultimi gli avrebbero resi tributari e gli avrebbero costretti a diventare cristiani, prendendo come esempio quello che gli stessi spagnoli avevano fatto nel Perù, in Nuova Spagna e nelle Filippine. Probabilmente informazioni, queste, fatte giungere agli orecchi dei ternatesi dai racconti interessati degli olandesi, anche se secondo Esquivel erano voci messe in giro da portoghesi e mestiços residenti nelle Molucche. I ribelli inoltre aspettavano a breve l’arrivo di una grossa flotta olandese, che nei loro propositi permetterà loro di scacciare gli spagnoli da Ternate. Esquivel comunque si mostra fiducioso che se gli verranno inviati altri soccorsi potrà far fronte anche agli olandesi. 37

Per tentare di risolvere una volta per tutte il problema dello spopolamento dell’isola di Ternate dopo la fuga ad Halmahera dei suoi abitanti, Esquivel, propose di eleggere re dell’isola il re di Tidore e di far stabilire nuclei di popolazione di Tidore nell’isola di Ternate oltre a reinsediare alcuni ternatesi che alla conquista spagnola di Ternate si erano rifugiati e stabiliti nell’isola di Tidore. Lo scopo di Esquivel era quello di dividere i ternatesi ribelli di modo che la gran parte della gente comune che era fuggita ad Halmahera (nei villaggi di Gilolo e Sabubo) ritornasse a Ternate abbandonando i loro capi e giurando fedeltà al re di Tidore.

L’idea venne discussa da Esquivel con il gesuita Luis Fernandes e con i capitani spagnoli e fu deciso di proporre al re il piano in modo da metterlo in attuazione. Probabilmente se questo fosse stato effettivamente fatto per tempo, gli olandesi non avrebbero avuto l’occasione di stabilirsi a Malayo, come vedremo più avanti. Un altra idea, proposta, dal maestro di campo fu quella di popolare le isole (anche Tidore) con gente cristiana delle Filippine, egli pensava che con circa 1.000 indios cristiani per ogni isola le possibilità degli olandesi e dei ribelli di riconquistare Ternate sarebbero state nulle. 38

IL BILANCIO DEL PRIMO ANNO DI CONTROLLO SPAGNOLO A TERNATE

A circa un anno dalla conquista di Ternate, il bilancio di vite umane richieste dal clima insalubre, dalla scarsità di cibo e dai mancati aiuti non ricevuti dalle Filippine è pesante per gli spagnoli, infatti al 31 marzo 1607, erano morti 220 soldati e più di 70 schiavi e forzati oltre a molti altri uomini malati e infermi. 39 In una sua lettera di questo periodo Esquivel richiese licenza per poter tornare in Spagna. 40

I lavori di costruzione delle fortificazioni andavano a rilento a causa della mancanza di denaro e di uomini, restavano infatti atti ai lavori non più di 100 “gastadores” fra carpentieri, scalpellini e fabbri. Esquivel ci informa che aveva costruito e quasi completato una muraglia di “tierra y fagina” di 20 piedi di base con cui era stata racchiusa la città di Ternate. Egli richiede urgentemente l’invio di “gastadores” per poter completare le opere di fortificazione. Delle fortifcazioni della città di Ternate, Esquivel inviò anche una pianta al Re di Spagna “de esta tengo casi ya çerrado el lugar en la forma que V. M.d. mandara ver por una planta que va con esta” 41

Esquivel da notizia anche che tramite un imbarcazione portoghese giunta da Malacca, otto giorni prima, erano arrivate informazioni che la progettata spedizione portoghese del Viceré per recuperare Ambon non era stata portata a termine a causa della presenza a Malacca di undici navi olandesi e altre imbarcazioni che avevano posto sotto assedio la città. Allo scopo di conoscere quello che gli olandesi stavano facendo, Esquivel inviò ad Ambon, alla fine di marzo del 1607, un caracoa con due spagnoli, il loro compito era quello di spiare le opere di fortificazione ed informarsi sulla quantità delle truppe e del rapporto tra gli olandesi e gli indigeni. 42

La fortezza di Ternate venne circondata, su ordine di Juan de Esquivel, da un muro di terra e fascine con baluardi ben distribuiti. Interessante è l’informazione che ci fornisce Esquivel in una sua lettera del 1608 sulle abitazioni presenti nella città di Ternate, esse sono tutte ricoperte di “nipa” (probabilmente paglia) per cui a grande rischio di fuoco, egli esprime la sua preoccupazione particolarmente per i magazzini reali e per la polveriera e richiede l’invio di tegole per poter perlomeno coprire con un solido tetto questi due importanti edifici. 43 Nell’aprile 1607, l’isola di Maquién (Makian), era ancora sprovvista di presidio spagnolo44 sembra comunque che siano presenti soldati del re di Tidore a presidio dell’isola.

IL RITORNO DEGLI OLANDESI E LA COSTRUZIONE DI UN FORTE A MALAYO

Il 13 maggio 1607, arrivò a Ternate una flotta di otto navi olandesi (Orange, Mauricio, Erasmo, Enchuisa, Delft, Pequeño Sol, Pichon e uno yacht, con a bordo 531 uomini), comandate da Cornelis Matelief il giovane. Questa flotta progettò di attaccare Tidore. Gli olandesi nonostante gli scarsi rinforzi che giunsero con i giovani sultani di Ternate e Jailolo, in tutto un imbarcazione con circa 200 guerrieri, decisero comunque di attaccare l’isola, che era difesa da solo trenta soldati spagnoli oltre ai tidoresi. Il tentativo finì miseramente sia per l’imperizia e la scarsa conoscenza dei fondali degli olandesi, le imbarcazioni rischiarono di arenarsi nella barriera, sia perché il governatore Juan de Esquivel soccorse l’isola con alcuni soldati spagnoli ‘… con cierto golpe de spañoles, …’. Così Matelief ripiegò allora su Ternate, dove venne fondato il forte di Malayo. 45

L’intera flotta olandese allora si diresse a Ternate e sbarcò sulla costa orientale dell’isola, a due leghe e mezzo46 dalla fortezza spagnola; qui gli olandesi aiutati dai locali, e protetti dai cannoni delle loro navi, iniziarono la costruzione di una fortezza. Il luogo scelto era la sede di un piccolo villaggio, chiamato Malaio47, e che diventerà l’attuale città di Ternate. Essi chiamarono la nuova fortezza Fort Malayu (Maleye). 48

Dopo la costruzione del forte gli olandesi lasciarono a Ternate una guarnigione di 50 soldati. 49

Dopo poco la costruzione del forte olandese, su ordine di Esquivel, una truppa di 100 soldati spagnoli, guidati da Vergara, si avventurò ad osservare il forte che gli olandesi avevano fatto a Malayo. Durante questa operazione gli spagnoli ebbero un duro scontro con gli olandesi, che durò più di un ora e mezza, in questo scontro sembra che venne ucciso il capitano del forte di Malayo, mentre il capitano spagnolo Vergara rimase ferito sulla fronte da un colpo di picca, che per pura fortuna non lo uccise. 50

Probabilmente questa è la motivazione per cui a partire dal 1607 e fino al 1609, quando governerà Ternate, Vergara sparirà di scena e al suo posto verranno nominati altri capitani e sergenti maggiori. A questa battaglia prese probabilmente parte anche Juan de la Umbria, la battaglia durò secondo un altro documento più di due ore. 51

UNA DESCRIZIONE OLANDESE DELLA CITTÀ DI TIDORE

Il rapporto del viaggio dell’ammiraglio C. Matalief (1607), contiene un interessante descrizione delle fortificazioni spagnole della città di Tidore: La flotta olandese è ancorata davanti alla città di Tidore, sulla costa est dell’isola. Lungo la spiaggia gli spagnoli hanno un bastione di pietra le cui mura sono alte quanto un uomo, e lunghe alcuni colpi di moschetto nella direzione da nord a sud. Nella parte sud c’è una montagna di forma rotonda e di difficile accesso, in cima alla quale ci sono dei soldati spagnoli e tre cannoni. Anche sul lato nord la città è protetta, infatti alla distanza di un grosso tiro di cannone c’è il vecchio forte portoghese. Davanti alla città nel mare c’è una barriera corallina che può essere attraversata solo con l’alta marea, essa inizia da sud della città ed arriva fino al forte portoghese. 52

Fortunatamente per gli spagnoli, all’arrivo della flotta olandese, i re di Tidore, Bachan e Siao rimasero loro fedeli, questa fedeltà sembra dovuta essenzialmente ai buoni rapporti mantenuti con essi da Juan de Esquivel.53

DAI DOCUMENTI SEMBRA CHE DA MANILA ARRIVINO ALTRI AIUTI

Altri documenti sembrano indicare che altre navi spagnole raggiunsero Ternate da Manila portando truppe e aiuti. Durante il governo dell’Audiencia, dopo che erano giunte notizie che otto navi olandesi erano giunte a Ternate, Esteuan de Alcasar venne inviato a Ternate come capo della nave “almiranta” del “socorro” e capitano di fanteria, nonostante il tentativo di due navi olandesi di catturare il “socorro”, gli spagnoli riuscirono a giungere a Ternate. 54 Un piccolo “champan” di proprietà di Alonso de Cisneros, giunse a Ternate il 3 novembre 1607. Ancora nel 1607 altri soldati di soccorso giunsero a Ternate con il capitano Juan (Joan) Baptista de Molina. 55

Un decreto reale datato 29 ottobre 1607, ordina che le Molucche devono rimanere sotto la giurisdizione del governatore delle Filippine e non devono ritornare a far parte dei possedimenti Portoghesi. 56 Un altro decreto reale del 17 novembre 1607, stabilisce che il commercio dei chiodi di garofano venga fatto tramite l’India portoghese, i portoghesi devono acquistare i chiodi delle Molucche a Manila e da là trasportarli a Malacca. 57

ARRIVANO GLI INGLESI

Nel gennaio 1608, giunse nel porto di Tidore un imbarcazione inglese. Gli spagnoli, a causa delle ristrettezze in cui versavano le guarigioni, decisero, dopo una consulta tenutasi alla fine del mese di febbraio, di commerciare con gli inglesi e in cambio di chiodi di garofano vennero acquistate artiglieria e munizioni. L’imbarcazione inglese era il “Consent”, un “pinnace” di 115 tonnellate, comandato da David Middleton. David era il fratello minore di Henry Middleton, che nel 1605 are stato al comando della prima nave inglese a raggiungere le Molucche. David, aveva già visitato le Molucche assieme al fratello maggiore nel 1605.

Per l’occasione venne incaricato del controllo dello scambio di merci Francisco de Uribe, “contador” di Ternate, che per questo motivo passò a Tidore e che poi con due galere scortò, il 18 marzo, l’imbarcazione inglese fuori dalle acque delle Molucche. Gli spagnoli furono attenti che nessuno potesse commerciare con gli inglesi. Gli inglesi che sembra visitassero anche il nuovo forte olandese di Malayo, portarono notizie del prossimo arrivo di una grossa armata olandese e anche del possibile arrivo da Malacca di un armata iberica. A causa del pericolo di incappare nell’armata olandese, Esquivel emise un bando in cui vietava l’imbarco di chiodi di garofano per Manila. 58

La supremazia olandese sui mari è evidente, grande è l’apprensione degli spagnoli e dei gesuiti di presidio a Ternate.59

LA SITUAZIONE DELLE MISSIONI CRISTIANE NELLE MOLUCCHE

Per quanto riguarda la situazione dei religiosi a Ternate, abbiamo alcuni documenti che ci informano che i gesuiti, nel marzo 1607, hanno solo cinque padri e un “hermano” per la missione delle Molucche: Antonio Pereira a Siau, Gabriel Rengifo da Cruz e Jorge de Fonseca a Moro e Luís Fernandes, Lorenzo Masonio e il laico Giampaolo Mafrida a Ternate.60 Nel 1607, Esquivel donò ai francescani una casa nelle immediate vicinanze della moschea (dove si erano stabiliti l’anno prima i francescani), questa donazione permise l’uso della moschea come chiesa (consacrata a San José) e il trasferimento del convento e dell’ospedale nella nuova casa.61 Il vescovo di Malacca nominò ed inviò un vicario a Ternate. 62

Secondo il rapporto annuale dei gesuiti, nel 1608 i missionari hanno stabilito cinque chiese nelle isole Molucche. La sede principale della missione è a Ternate, dove risiedono due padri (tra cui padre Masonio) e un fratello (Mafrida), un altro missionario risiede a Tolo, mentre le altre tre chiese di Labuha, Siau e Morotai risultano sprovviste di missionari, perché i tre altri padri che facevano parte della missione, vennero in quest’anno (1608) richiamati a Malacca per ordine del padre provinciale.

Verso la fine del 1608, la chiesa dei gesuiti di Ternate (costruita in mattoni nel 1568 da frate Luís de Gois), venne restaurata e ingrandita con la costruzione di una cappella e una nuova sacrestia in pietra. Venne rifatta anche la pala dell’altare e vennero fatti anche nuovi ornamenti. 63 Il patrono della chiesa gesuita di Ternate è São  Paulo (San Pablo).64 La chiesa gesuita di Tidore è dedicata alla Madre de Deus (Deos).65

A Ternate vengono stabilite dai gesuiti due confraternite una chiamata “..do nome de Jesu”, l’altra nominata “..das almas do purgatorio”. Della confraternita “confraria do nome de Jesu”, viene nominato “mordomo” il capitano-mor. I gesuiti, traducono il catechismo e alcune preghiere nella lingua di Ternate. A Ternate i gesuiti battezzano nella loro chiesa 200 persone.66

La chiesa dell’isola di Labuha (Bachan), che dopo la partenza del gesuita padre Jorge de Fonseca (fine del 1606), era caduta in rovina, viene riparata grazie al lavoro delle donne del villaggio, viene poi decisa la costruzione di una nuova chiesa a spese degli abitanti del villaggio.

Risiedevano a Labuha, alcuni cristiani arrivati da Tidore dopo la resa agli olandesi (1605) della fortezza portoghese. Tra essi erano alcune orfane, figlie di portoghesi. Dopo il trasferimento del padre Jorge de Fonseca a Tolo, alla fine del 1606, i cristiani che erano fuggiti da Tidore e si erano stabiliti a Labuha, si trasferirono a Ternate, dove contribuirono a rafforzare la presenza cristiana e ad aiutare i soldati spagnoli nella lotta contro i ternatesi ribelli.67

La missione che sembra dare più soddisfazione ai gesuiti è quella stabilita a S. João do Tollo (San Juan de Tolo), dove gli spagnoli mantengono un presidio. Mentre un altro forte spagnolo è a Cawo (Chavo), villaggio situato nella parte sud della costa occidentale dell’isola di Morotai, alla foce del fiume Cawo, qui i gesuiti fondarono un’altra missione che sembra, anch’essa, dare buoni frutti. Grazie al lavoro svolto a partire dal 1604, da padre Antonio Pereira, si hanno molte conversioni anche nell’isola di Siau.

IL “SOCCORRO” DEL 1608 E LA FLOTTA OLANDESE DI VAN CAERDEN

Con carta del 1 aprile 1608 viene nominato Pedro de Hermua capitano della nave San Pedro destinata a portare i soccorsi a Ternate dal momento che in una precedente spedizione erano andate perse due fregate e una nave (secondo Esquivel e anche secondo Vivero e Azqueta 3 fregate e un “nauio” o “nao”). Sulla nave erano imbarcate truppe di fanteria.

Il soccorso partito da Cavite il 13 aprile, giunse a Ternate il 23 di maggio 1608, il suo arrivo ci dice Esquivel era inaspettato, erano infatti arrivate da pochi giorni, il 18 maggio, molte imbarcazioni nemiche. Il 18 maggio 1608, infatti arrivarono a Ternate nove navi olandesi con un “pataxo” e due “galiottas”68, questa flotta era comandata dall’ammiraglio Paulus van Caerden. Gli olandesi avevano alla fonda a Malayo, situato a due leghe e mezza da Ternate, sette navi, due galeotte e un patacco, per un totale, dice sempre Esquivel, di 10 imbarcazioni. Il 24 maggio giunse un’altra grossa nave olandese e un patacco. Gli olandesi con due navi e una galeotta cercarono di impedire l’arrivo del soccorso, ma non riuscirono nel loro intento grazie anche all’intervento della galera spagnola. 69

L’ABORTITO ATTACCO OLANDESE A TIDORE

Gli olandesi dopo aver scartato un attacco diretto a Gammalamma (la città spagnola di Ternate), decisero in un primo momento di provare a conquistare la città di Tidore.

A difesa della fortezza di Malayo vennero lasciate 2 navi e una guarnigione di 65 uomini.

Una caracora con a bordo il comandante del forte di Malayo, Gerrit Gerritsz van der Buys, e Apollonius Schotte venne inviata a Tidore per prendere conoscenza delle difese della città. Essi trovarono che gli spagnoli si erano asserragliati su di una collina sulla costa orientale, chiamata Tahoela, dove avevano posizionato due postazioni d’artiglieria, inoltre non riuscirono a trovare un luogo adatto allo sbarco, il solo posto giudicato idoneo era situato davanti al vecchio forte portoghese, ma il sentiero che portava alla città era stretto e bloccato da palizzate di bamboo che rendevano difficoltosa l’avanzata delle truppe. Nell’osservazione gli olandesi avevano anche assistito alla marcia di tre plotoni di soldati, circa 60 uomini, molto probabilmente spagnoli per la loro disciplina di marcia.

Dopo questa prima perlustrazione, il 15 giugno, le navi olandesi (secondo Esquivel parteciparono all’attacco 7 navi, un patacco e una galeotta) aiutate da un contingente di 26 imbarcazioni e soldati ternatesi, partirono alla volta di Tidore. La loro intenzione era quella di attaccare la città, ma non riuscirono a trovare un luogo idoneo allo sbarco a causa della barriera di corallo che era presente davanti alla città. Il solo punto dove uno sbarco era possibile era di fronte al vecchio e dilapidato forte dei portoghesi che era situato a un “gootelincx shoot” (un tiro di cannone ?) dalla città, qui infatti la barriera corallina terminava e rendeva possibile lo sbarco.

Il giorno 16 ancorarono di fronte al vecchio forte portoghese. Il vecchio forte non sembrava essere posto in stato di difesa, viene infatti descritto come dilapidato, ma il terreno circostante era coperto da una fitta boscaglia che permetteva agli spagnoli di tentare di respingere lo sbarco. Inoltre il percorso da compiere lungo la spiaggia per giungere alla città era percorribile solo con la bassa marea, infine lungo la strada erano posizionati diversi ostacoli da cui gli spagnoli e i tidoresi potevano rallentare la marcia delle truppe.

La città inoltre era circondata da una debole muraglia, ma aveva un robusto baluardo di legno e terra sul lato del mare, che però gli olandesi giudicavano possibile da conquistare. Per finire, a dominare la città era la collina di Tahula dove erano stazionate le truppe spagnole (secondo le stime olandesi almeno 200 soldati), questa collina doveva essere molto ripida dal momento che gli olandesi videro gli spagnoli salire a carponi. Più all’interno era il forte del re di Tidore dove si trovavano le truppe tidoresi che potevano essere formate da circa 1.000 / 3.000 uomini. Per tutti questi motivi gli olandesi rinunciarono all’operazione.

L’ATTACCO OLANDESE ALL’ISOLA DI MAQUIEN

Van Caerden propose allora la costruzione di un forte nell’isola di Makian. Il 19 giugno 1608, gli olandesi assieme agli alleati ternatesi presero la decisione di attaccare la fortezza di Tafsó (Tafasoho, chiamata Tarasaua da Esquivel) nell’isola di Maquiem (Makian). Secondo i loro progetti una volta presa questa fortezza tutta l’isola si sarebbe ribellata agli spagnoli. Gli olandesi dalle loro navi ancorate a Tidore continuarono, come manovra diversiva, a sparare cariche di moschetteria per far intendere che avevano intenzione di sbarcare, nella tarda serata del 19 giugno addirittura misero in acqua diverse lance per far intendere che nella stessa nottata avrebbero tentato uno sbarco, ma il tutto fu, come ben dice Esquivel, uno stratagemma per attaccare l’isola di Maquien.

Infatti nel buio della notte tra il 19 e il 20 di giugno parte della flotta 70 salpò alla volta dell’isola di Maquien. Gli spagnoli ebbero la fortuna, la mattina del 20 giugno, di vedere in lontananza queste imbarcazioni prima che arrivassero a Maquien. Il capitano Vidauia (Vidaña) chiese immediatamente al Re di Tidore di inviare in rinforzo al forte di Maquien 3 o 4 caracoas con 40 soldati spagnoli, ma il Re persuaso dai suoi consiglieri che fosse solo uno strattagemma degli olandesi per dividere le sue forze, decise di non intervenire.

Gli olandesi si erano comunque cautelati e per impedire l’invio di aiuto a Makian da parte del re di Tidore, avevano lasciato due navi di fronte alla città di Tidore. Nella tarda serata del 20 giugno la flotta olandese giunse davanti al forte di Tafasohoe e la mattina successiva, il 21 giugno 1608, con l’aiuto di un contingente di ternatesi, gli olandesi conquistarono facilmente, nonostante sembra un timido tentativo di resistenza da parte della guarnigione, il forte di Tafasoho.

Dopo la caduta del forte l’intera isola di Makian, la più ricca di chiodi di garofano e praticamente lasciata sguarnita dagli spagnoli “que estava sem presido de espanhoes”, cadde nelle mani degli olandesi. Le più rosee speranze di Caerden si erano avverate.71 L’isola era “la mas rica y prospera de clauo de toda aquela comarca”. 72

I tidoresi comunque non sembrano preoccuparsi più di tanto della perdita di Makian, anche perché contano di poter rioccupare l’isola allorquando arriveranno i rinforzi dalle Filippine. Esquivel invece si preoccupa della situazione anche perché non è certo che gli aiuti arrivino così copiosi, invece è certo che l’anno successivo arrivino importanti aiuti agli olandesi. La preoccupazione che esprime Esquivel è quella del rischio di un cambio di fronte del Re di Tidore, egli si fida del Re, ma ha forti dubbi nei riguardi di molti dei suoi consiglieri e capi, inoltre la gran parte della popolazione intimorita dalla potenza degli olandesi preme perché venga fatto un accordo con i nemici. Dopo il tentativo di attacco a Tidore portato in giugno dagli olandesi, gli spagnoli sono costretti a rafforzare le guarnigioni dell’isola, nell’agosto 1608 gli effettivi spagnoli presenti a Tidore sono composti da 140 soldati e da una galera con altri 40 soldati per un totale di 180 uomini.73

Il re di Tidore, nel luglio 1608 inviò una lettera al governatore spagnolo delle Filippine Rodrigo Vivero, chiedendo urgentemente l’invio di truppe spagnole, di viveri e munizioni per poter far fronte alla grande armata che gli olandesi aspettano per quest’anno e che secondo le informazioni in possesso del re di Tidore era composta da più di 1.000 soldati olandesi. 74

L’ATTACCO SPAGNOLO A JAILOLO

Per disturbare gli olandesi che erano impegnati a fortificarsi a Makian nel luogo di Tarasava (Tafasoho), gli spagnoli e i tidoresi organizzarono una spedizione contro la fortezza di Gilolo, nella tarda serata del 29 giugno 1608, partirono da Ternate 5 caracoras (3 fornite dal Re di Tidore, una giunta dal Re di Bachan e una dei Merdicas) e una galeotta (la San Xpoval) con 70 soldati a bordo, sotto il comando di Pedro de Heredia75. La spedizione raggiunse nella nottata Jailolo e all’alba un gruppo di 60 soldati spagnoli sbarcò e attaccò la fortezza, in breve tempo gli spagnoli ebbero ragione della resistenza dei difensori, vennero uccisi e catturati 30 persone, tra i morti vi furono anche due soldati olandesi, mentre la maggior parte, in gran parte donne e bambini fuggirono sulla montagna. Tra gli spagnoli non vi fu nessuna perdita. Il villaggio venne bruciato così come la moschea, gli spagnoli non mantennero una guarnigione nel forte conquistato ma si preoccuparono di fare più distruzione possibile e poi la sera stessa abbandonarono il villaggio, arrivando la mattina successiva a Ternate. Jailolo venne poi nuovamente fortificata dai ternatesi con l’aiuto di alcuni olandesi.76

I PIANI DI CONQUISTA DEGLI OLANDESI

Grazie a questi primi successi, gli olandesi pianificano di attaccare anche altre isole controllate dagli spagnoli e dai tidoresi, in particolar modo: Bacham (Bachian), isola ricca di sago, alimento molto utile per il mantenimento delle truppe. Poi Payay (Payahi) villaggio sulla costa ovest dell’isola di Batachina (Halmahera), situato di fronte a Makian e che appartiene a Tidore ed anch’esso ricco di sago. Un altro loro obiettivo è il forte di Tafongo, piazzaforte del sultano di Tidore, situato sul punto più occidentale della baia di Kau nell’isola di Halmahera, esso era molto importante dal punto di vista strategico, perché era punto di raccolta dei rifornimenti per Tidore provenienti dall’isola di Halmahera.77

Proprio per paura di un attacco olandese, i re di Tidore e Bacham, chiesero aiuto agli spagnoli, loro alleati, che inviarono dei soldati spagnoli per presidiare i forti di Tafongo e Payay.78 Il sangaje di Cayoa (isola tra Makian e Bacan), che con l’arrivo degli olandesi si era ribellato, venne ripetutamente sconfitto dalle truppe spagnole e tidoresi, che conquistarono prima il villaggio di Mava79, e poi i villaggi di Foya e Mafa (entrambi situati sulla costa est della penisola più meridionale di Halmahera, sulla baia di Weda). Il sangaje, si rifugiò a Makian, dove morì.80

Infine un altro obiettivo dei piani olandesi doveva essere la zona di Moro (zona che comprendeva la parte nord di Halmahera e l’isola di Morotai), zona dove i missionari avevano avuto più successo e quindi potenzialmente pericolosa per i ternatesi e gli olandesi. I piani olandesi però si rivelarono di difficile attuazione, inoltre nel luglio 1608, essi persero a causa di un temporale due “naos”81, una “lancha” e un “pataxo”.

In un altro temporale, avvenuto tra il primo e il due di agosto, gli spagnoli persero un champan giunto poco prima dalla Cina, essi rischiarono anche di perdere la galera San Cristóbal. 82 In un imboscata fatta alcuni giorni dopo davanti al forte di Malayo vennero catturati dagli spagnoli 8 nemici. 83

Secondo le informazioni in possesso di Don Rodrigo Vivero, nuovo governatore delle Filippine, sono presenti in tutte le isole Filippine 1800 soldati spagnoli, dispersi nei presidi di Manila, Cavite, Cagayán, Cebú, Pintados e Maluco. Egli richiede ogni anno un rinforzo di almeno 400 uomini perché specialmete “el Maluco” consuma molti uomini. Il consumo dei presidi di Ternate è enorme anche dal punto di vista economico, infatti sono necessari ogni anno 120.000 pesos, a fronte di 130.000 per tutte le Filippine. 84

CRITICHE AD ESQUIVEL

Al nuovo governatore delle Filippine Vivero arrivano voci da Ternate di lamentele nei riguardi di Esquivel. Inoltre egli viene accusato di non essere l’uomo adatto per gestire la situazione delle isole. Particolarmente duro è il giudizio espresso dall’ “oidor” Don Juan de la Vega, egli giudica Esquivel uomo poco adatto e di poca esperienza per le cose di guerra, inoltre giudica troppo poco aggressiva la sua condotta specialmente non gli perdona la perdita di Makian, isola, che definisce “la nata yema de todo el Maluco”.

De la Vega ricorda anche che sempre Esquivel aveva permesso agli olandesi di occupare e fortificare Malayo senza fare niente d’importante per evitarlo. Altra preoccupazione di de la Vega è il temuto assalto che gli olandesi hanno intenzione di portare alla città spagnola di Ternate, la quale secondo le informazioni che ha “está tan mal prevenida por dentro que si le planta 20 piezas de artilleria que dicen puede plantar, es tan flaca la muralla que la a de arrasar”. La soluzione prospettata da de la Vega è la sostituzione di Esquivel con un soldato più degno e perciò giudica necessario l’invio immediato a Ternate di Gallinato con più soldati possibile. 85

Poco dopo la presa di possesso dell’incarico di governatore delle Filippine da parte di D. Rodrigo de Vivero, il nuovo governatore inviò a Ternate un “socorro” anche questo come il primo del 1607 comandato da Iñiguez. 86 Questo soccorso venne effettivamente inviato il 19 agosto 1608 e comprendeva circa 200 soldati sembra però che al loro comando fosse stato Gallinato. Vivero assolve Esquivel dalla colpa della perdita di Makian, infatti secondo lui non si può incolpare Esquivel di essere stato a 12 leghe dal luogo dove il nemico attaccò e catturò la fortezza. A Gallinato comunque è affidato anche il compito di indagare sulla veridicità delle voci contro Esquivel che lo accusano di commerciare per proprio conto i chiodi di garofano e di non procedere come dovuto ai lavori di fortificazione. 87

Gli spagnoli si dedicarono comunque a migliorare le difese di Ternate, ma furono falciati dalle malattie e dalla fame, circa 200 moriranno. Ma 140 soldati88 arrivarono nel 1608, da Manila come rinforzo, inoltre molti casados portoghesi che abitavano Tidore e Ambon, si stabilirono a Ternate. Sempre nel 1608, fecero scalo a Ternate una “nao e hum pataixo” essi erano come abbiamo visto le navi comandate da Luis Vaez de Torres, che avevano un equipaggio quasi completamente portoghese e che erano partite dal Perù alla scoperta del Sud Pacifico e della Nuova Guinea.89

GLI ATTACCHI OLANDESI NELLA ZONA DI MORO E LA PRIMA CATTURA DI VAN CAERDEN

Gli olandesi sempre nel 1608, inviarono una spedizione nella zona di Moro, al comando della quale era l’ammiraglio van Caerden, essi attaccarono e saccheggiano i villaggi di Saquita e Mira tutti sulla costa occidentale dell’isola di Morotai. Venne poi attaccato il presidio spagnolo di Chavo (Chao) sempre a Morotai, dove da poco era stata costruita una nuova chiesa90, la guarnigione spagnola combattè per due giorni e poi si arrese, vennero catturati 8 (o 7 secondo altre fonti) spagnoli e circa 400 indigeni cristiani tra cui il sangage del villaggio, che vennero deportati a Ternate, in questo scontro furono uccisi tre soldati spagnoli.91 Nel 1608, gli spagnoli rinforzano le difese del presidio di Tollo e sventano un tentativo di tradimento del sangaje di Tollo, aiutato da quello di Gamoconora.92 Anche a Mira, villaggio situato nella parte sud della costa orientale di Morotai, gli spagnoli, dopo la distruzione del presidio di Chavo, stabilirono un presidio, in un “sitio muy bom”.93

Gli spagnoli, saputo delle scorrerie di van Caerden, inviarono nella zona di Moro, una galea guidata da Pedro de Heredia che doveva incontrarsi con un’altra galea spagnola, comandata dal sargente maggiore Juan de Tiejo (Texo)94, già presente nella zona. L’incontro tra le due imbarcazioni spagnole avvenne a venti leghe da Ternate, e la fortuna volle che poco dopo (a circa 5 leghe di distanza) venisse avvistata la galeotta olandese su cui era imbarcato l’ammiraglio e capo della flotta Paulus van Caerden con oltre 70 olandesi di equipaggio95, che aveva al suo seguito più di cento 96 piccole imbarcazioni caricate dei beni saccheggiati durante le sue incursioni.

Heredia dette ordine all’altra galera di attaccare e disperdere le piccole imbarcazioni, mentre egli con la sua imbarcazione attaccò la galeotta olandese, la battaglia che avvenne il 17 settembre 1608, si protrasse per oltre due ore, ma infine gli spagnoli ebbero ragione dei loro nemici che si arresero. Nello scontro con la barca olandese restarono feriti due spagnoli, mentre gli olandesi ebbero 8 morti e 20 feriti. L’ammiraglio olandese venne catturato e trasferito a Ternate, dove venne tenuto in custodia.97 Con lui furono catturati 74 olandesi. Inoltre vennero catturati a bordo della nave 22 pezzi d’artiglieria oltre a molti moschetti, archibugi e altri tipi di armi. Infine furono liberati molti dei prigionieri che gli olandesi avevano fatto nelle loro scorrerie.

La cattura del loro ammiraglio fu un duro colpo alle ambizioni olandesi. Heredia visitò i villaggi precedentemente attaccati da van Caerden portando la buona notizia della vittoria e mostrando la galeotta catturata. 98 Molti dei prigionieri fatti dagli olandesi nei loro attacchi ai villaggi dell’isola di Morotai, fra cui anche il sangage di Chauo (Chavo, Chao), riuscirono a fuggire dal forte olandese di Ternate e si rifugiarono in quello spagnolo.99 Gli olandesi, che avevano 12 navi ancorate a Malayo, tentarono ripetutamente di riscattare con una somma di denaro il loro ammiraglio catturato dagli spagnoli, ma la richiesta spagnola fu la restituzione di tutte le fortezze catturate dagli olandesi, quindi inizialmente, la due parti non riuscirono a trovare ad un accordo.100 In seguito, il 16 marzo del 1610, l’ammiraglio verrà comunque liberato durante uno scambio di prigionieri. Dopo la sua liberazione van Caerden venne nominato governatore delle Molucche. Pochi mesi dopo, nel luglio 1610, van Caerden fu nuovamente catturato dagli spagnoli, come vedremo più avanti.

Avendo avuto notizia di un naufragio lungo la costa di Halmahera, di una nave olandese di circa 600 tonnellate, Pedro de Heredia fu inviato da Juan de Esquivel con le sue galere a vedere cosa poteva contenere di interessante l’imbarcazione, che precedentemente era stata privata dell’artiglieria dagli olandesi. Heredia raggiunse la nave e riuscì a prendere circa 33 quintali di “xareta” e cannella. Poco dopo a causa della morte del capitano e sergente maggiore Juan Texo (avvenuta prima della morte di Esquivel), Esquivel affidò la sua compagnia ad Heredia, promovendolo capitano e sergente maggiore, incarico che detenne a partire dal dicembre 1608. 101 In quest’occasione, il 13 dicembre 1608, Juan de Espinosa y Zayas venne promosso al posto di Heredia come capo delle galee. Più tardi, l’11 marzo 1609 sempre Esquivel affidò la compagnia che era stata di Heredia a Juan de Espinosa y Zayas, questo a causa della “dexaçion” di Pedro de Heredia. 102

LE FORTEZZE OLANDESI NELLE MOLUCCHE

Gli olandesi erano in possesso, alla fine del 1608, di quattro fortezze nel nord delle Molucche, “tem tres fortalezas muy boas e outra mediocre”.103 La fortezza principale si trova nell’isola di Ternate, nel luogo chiamato Malayo, ad una distanza, dalla fortezza e dalla città spagnola di Ternate, che le fonti indicano tra due e tre leghe. Le altre tre fortezze di cui due “boas e bem fortificadas” si trovano tutte nell’isola di Maquien, isola conquistata nel giugno 1608 dagli olandesi.

La prima è la fortezza di Tafso, la vecchia fortezza del re di Tidore (“que os portugueses sempre procurarão de defenderem entanto que estiverão en Tidore”), situata nella punta sud – est dell’isola. A Tafso, gli olandesi migliorano notevolmente le difese del forte, essi costruiscono quattro nuovi grandi bastioni (il quarto è ancora in via di costruzione nei primi mesi del 1609), e cingono il posto di mura di “entulho e faxina e algum de pedra e cal”.

La seconda si trova nella zona nord – est dell’isola, a Mofaquea (Ngofakiaha), fortezza iniziata da André Furtado (“que André Furtado començou, de pedra e cal muy forte”). A metà strada fra queste due fortezze “muy boas e bem fortificadas”, nella zona sud – ovest dell’isola, si trova la terza fortezza definita “mediocre”, chiamata Tabilolo (Tabelolo, Tobalola).104

Nonostante i successi olandesi, gli spagnoli cercano di mantenere la loro influenza nelle Molucche, e talvolta hanno successo. Il re di Bohol (Buol), villaggio situato sulla costa nord di Sulawesi, arriva nel 1608 a Ternate, chiedendo di essere battezzato.105 Nel 1608, a Labua, nell’isola di Bacan, muore il sangage, e a causa della minore età del figlio, suo successore, viene inviato Paulo de Lima, un casado portoghese, con il titolo di sangage e giudice del villaggio, con lui arriva anche una guarnigione di spagnoli a presidio del villaggio.106

LA MORTE DI ESQUIVEL

Secondo quanto riportato nelle “informaciones” di Fernando Centeno Maldonado, la data della morte di Esquivel va collocata nel marzo 1609, infatti, in questo documento è riportato un documento firmato da Juan de Esquivel datato 10 marzo 1609. Un altro documento, firmato da Esquivel è datato 11 marzo 1609. 107 La data della morte di Esquivel è per cui da collocarsi dopo l’11 marzo e prima del 20 marzo 1609, data di una lettera del gesuita Lorenzo Masonio in cui si parla della morte di Esquivel. 108

Gia nel novembre 1607, il Re di Spagna aveva nominato il successore di Esquivel come governatore di Ternate, era Mateo Ruiz de Lobera, che però morì prima di raggiungere le Molucche. 109

Scritto da Marco Ramerini.

Questo studio è formato da 11 capitoli:

1: I primi contatti degli spagnoli con le Molucche

2: La conquista di Ternate

3: Il governo di Juan de Esquivel, Maggio 1606-Marzo 1609

4: Il governo di Lucas de Vergara Gabiria (che fa le funzioni), Marzo 1609-Febbraio 1610

5: Il governo di Cristóbal de Azcueta Menchaca (che fa le funzioni), Febbraio 1610-Marzo 1612

6: Il governo di D. Jerónimo de Silva, Marzo 1612-Aprile 1617

7: Il governo di Lucas de Vergara (Bergara) Gabiria (secondo termine), Aprile 1617-Febbraio 1620

8: Il governo di D. Luis de Bracamonte (che fa le funzioni), Febbraio 1620-1623

9: Il governo di Pedro de Heredia, 1623-1636

10: Il governo di D. Pedro Muñoz de Carmona y Mendiola (che fa le funzioni), marzo (?) 1636-gennaio 1640

11: Gli ultimi governatori spagnoli delle Molucche

12: Bibliografia

NOTE:

1 (Doc.Mal. III p. 30 Doc. n°5) (Pastells “Historia general de Filippines” tomo V, pp. ccxxviii-ccxxix) Esquivel non sembra molto contento di rimanere a Ternate, infatti nella lettera al Re scritta da Ternate il 2 maggio 1606, si lamenta di questa decisione presa da Acuña e chiede che il suo soggiorno a Ternate sia il più breve possibile. Egli infatti gia da 5 anni ha lasciato la Spagna per servire il re e in Spagna ha lasciato moglie e figli. (Pastells “Historia general de Filippines” tomo V, p. ccxxix)

2 (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

3 (Argensola p. 345)

4 (“Lettera di Equivel al Re, Ternate, 2 maggio 1606” in Pastells “Historia general de Filippines” tomo V, pp. ccxxix-ccxxx) La fortezza “que se boló” era il vecchio forte dei portoghesi, conquistato dagli olandesi, il 19 maggio 1605, grazie allo scoppio della polveriera del forte.

5 (“Lettera di Equivel al Re, Ternate, 2 maggio 1606” in Pastells “Historia general de Filippines” tomo V, pp. ccxxix-ccxxx)

6 700, secondo: (Doc.Mal. III pp. 119 Doc. n°35)

7 “bergantines buenos” secondo: (Argensola p. 345)

8 (Argensola p.345) (Pastells “Historia general de Filippines” tomo V, p. ccxxix) (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

9 (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) p. clxv “Relacion de los servicios del Almirante Pedro de Heredia, 4-08-1634” AGI 67-6-8)

10 (“Carta de Lucas de Vergara Gaviria al Rey defensa Maluco, Terrenate, 31 maggio 1619” AGI Patronato, 47, R. 37) (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) pp. clxvii-clxviii, qui vengono riportati alcuni brani della stessa lettera di Vergara)

11 (“Lettera di Equivel al Re, Ternate, 2 maggio 1606” in Pastells “Historia general de Filippines” tomo V, pp. ccxxx)

12 (Argensola p. 346-347) )(Malucas y Celebes p. 685) (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

13 (Doc.Mal. III p. 9 Doc. n°1) Sembra comunque che nessun gesuita si sia stabilito a Tidore prima del 1610.

14 (Argensola p. 347)

15 (Argensola p. 347)(Malucas y Celebes p. 685)

16 (Doc.Mal. III p. 117 Doc. n°35)

17 (Argensola p. 348)

18 (Doc.Mal. III pp. 117 Doc. n°35)

19 (Doc.Mal. III p. 118 Doc. n°35)

20 Chiamata Visoa da (Argensola p. 348).

21 (Doc.Mal. III pp. 61-69 Doc. n°16)

22 (Su quest’episodio vedi la dichiarazione dell’alfiere Torralva, AGI: “Informaciones Lucas de Vergara Gaviria, 1611” Filipinas,60,N.12)

23 (Doc.Mal. III pp. 118 Doc. n°35) (AGI: “Informaciones Lucas de Vergara Gaviria, 1611” Filipinas,60,N.12) (AGI: “Informaciones Lucas de Vergara Gaviria, 1611” Filipinas,60,N.12) (Doc.Mal. III pp. 61-69 Doc. n°16) (Doc.Mal. III pp. 118 nota 11) e (Doc.Mal. III pp. 122-125 Doc. n°35) (Doc.Mal. III pp. 117 Doc. n°35)

24 (Doc.Mal. III pp. 125 Doc. n°35)

25 (Argensola p. 349-350)

26 (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

27 (AGI: “Informaciones Lucas de Vergara Gaviria, 1611” Filipinas,60,N.12)

28 (Prado “The discovery of Australia” p. 20-23)

29 (Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III p. 571 nota n°1) Dicharazione di Juan de Silva in: (AGI: “Confirmación de encomienda de Bongol, etc. Juan de Espinosa y Zayas. 10-10-1618” Filipinas,47,N.11)

30 (A.G.I. “Expediente: Juan de Espinosa y Zayas” Filipinas,47,N.11)

31 (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

32 (AGI: “Confirmación de encomienda de Bongol, etc. Juan de Espinosa y Zayas. 10-10-1618” Filipinas,47,N.11)

33 (Prado “The discovery of Australia” p. 20-23)

34 (Pérez p. 686) (Prado “The discovery of Australia” p. 20-23) (AGI: “Carta de la Audiencia enviando la de Juan de Esquivel, 23-07-1607” Filipinas,20,R.1,N.12)

35 (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) p. xliii AGI 67-6-7)

36 (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

37 (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

38 (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

39 (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

40 (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

41 (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

42 (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

43 (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) pp. xxxviii-xxxix dove è riportata la “lettera di Esquivel all’Audiencia del 13 agosto 1608” AGI 1-2-1/14, ramo 30)

44 (Doc.Mal. III pp. 70-75 Doc. n°17)

45 (Tiele “De Europeers in den Maleischen archipel, 1606-1610” pp. 70-72)

46 Due leghe secondo: (Doc.Mal. III p. 119 Doc. n°35)

47 Il luogo prescelto dagli olandesi viene chiamato “Geilolo, duas legoas de Ternate” nel documento: (Doc.Mal. III pp. 119 Doc. n°35)

48 (Doc.Mal III p. 96) (Prevost “Historia General …” vol. XIII p. 66-67)

49 (ARA 1.04.02 inv. 466. Citato in: van Veen-Klijn “A guide to de sources of the history of Dutch-Portuguese relations in Asia, 1594-1797”)

50 (AGI: “Informaciones Lucas de Vergara Gaviria, 1611” Filipinas,60,N.12)

51 (AGI: “Confirmación de encomienda de Marinduque, etc. Juan de la Umbria. 02-10-1623” Filipinas,47,N.60)

52 (Commelin’s “Begin ende voortgangh” Vol. 2 page 63; Rapporto del viaggio dell’ammiraglio C. Matelief, scritto nel 1607)

53 (Doc.Mal. III pp. 95-97 Doc. n°29)

54 (AGI: “Parecer de la Audiencia sobre Esteban de Alcazar, 07-08-1615” Filipinas,20,R.9,N.57)

55 Sembra che non fosse a capo del soccorso giunto nella primavera del 1607 (infatti in un altro documento si indica come capo di quel “soccorro” Juan Iñiguez), probabilmente più tardi nell’anno venne inviato un altro soccorso (AGI: “Carta de Francisco de Uribe al Rey escasez ropas, socorros, 15-05-1608” Patronato,47,R.33)

56 (“Memorial Grau y Montfalcon, 1637” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 27, p. 99)

57 (“Memorial Grau y Montfalcon, 1637” In: Blair, E. H. e Robertson, J. A. “The Philippine Islands, 1493-1898” vol. 27 p. 100)

58 (AGI: “Carta de Francisco de Uribe al Rey escasez ropas,socorros, 15-05-1608” Patronato,47,R.33) (“The voyage of Sir Henry Middleton to the Moluccas, 1604-1606” p. xxxiii)

59 (Doc.Mal. III pp. 108-110 Doc. n°32)

60 (Doc.Mal. III pp. 61-69 Doc. n°16)

61 (Pérez p. 684 nota 1)

62 (AGI: Patronato, 47, R.22 “Carta de Juan de Esquivel al Rey progresos islas del Maluco, 31-03-1607”)

63 (Doc. Mal. III p. 138 Doc. n°38)

64 (Doc.Mal. III p. 41 Doc. n°7)

65 (Doc.Mal. III p. 85 Doc. n°22, nota 1)

66 (Doc.Mal. III pp. 120 Doc. n°35)

67 (Doc.Mal. III pp. 121-122 Doc. n°35)

68 Due “pataxos” e una “galiotta” (Doc. Mal. III pp. 135 Doc. n°38)

69 (AGI: “Confirmación de encomienda de Laglag, etc Pedro de Hermua, 13-07-1619” Filipinas,47,N.28)

70 (Secondo Esquivel: una nave, un patacco, una galeotta, alcune lance e 20 caracoras ternatesi. Secondo (Doc. Mal. III pp. 135 Doc. n°38): La spedizione olandese era composta da due “naos”, una “galiotta”, un “pataxo” e alcuni “caracolas”)

71 (“Informatie van den stant van de Molucques, door Jan Bruyn, 12 may 1609” In: “De reis van de vloot van Pieter Willemsz Verhoeff naar Azie, 1607-1612” vol. II pp. 303-304) (de Booy “De derde reis van de VOC naar Oost-Indië onder het beleid van admiraal Paulus van Caerden uitgezeild in 1606” vol. I pp. 63-64) (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) pp. xxxvi-xxxvii dove è riportata la “lettera di Esquivel all’Audiencia del 13 agosto 1608” AGI 1-2-1/14, ramo 30) (Doc. Mal. III pp. 135 Doc. n°38) (Doc.Mal. III pp. 98-107 Doc. n°30)

72 (AGI: “Carta de Rodrigo de Vivero al Rey conquista de Maquén, 25-08-1608” Patronato,47,R.27)

73 (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) pp. xxxvii-xxxviii dove è riportata la “lettera di Esquivel all’Audiencia del 13 agosto 1608” AGI 1-2-1/14, ramo 30)

74 (AGI: “Carta del rey de Tidore a Rodrigo Vivero sobre el Maluco, 7-07-1608” Filipinas,7,R.3,N.36)

75 Nel 1608, Pedro de Heredia, venne nominato capo delle galere. Egli attaccò e bruciò per due volte il villaggio della “Gran Bocanora” (Gamocanora).

76 (Doc. Mal. III p. 135 Doc. n°38) (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) pp. xxxvii-xxxviii dove è riportata la “lettera di Esquivel all’Audiencia del 13 agosto 1608” AGI 1-2-1/14, ramo 30) (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) p. clxv “Relacion de los servicios del Almirante Pedro de Heredia, 4-08-1634” AGI 67-6-8)

77 (Doc. Mal. III p. 135-136-137 Doc. n°38)

78 (Doc. Mal. III p. 147 Doc. n°38)

79 Forse situato sulla costa occidentale di Halmahera, a sud di Payahi.

80 (Doc. Mal. III p. 135-136-137 Doc. n°38)

81 Le due navi erano la “China” di 420 tonnellate e la “Walcheren” di 700 tonnellate. Esse erano parte della flotta di Caerden. (Dutch-Asiatic shipping II pp. 22-23)

82 Francisco de Uribe, “contador” di Ternate, ci dà anche notizia dell’arrivo di un imbarcazione di “Sanglei” proveniente dalla Cina, con cui gli spagnoli commerciarono. Era a capo della galera “San Xpoual” il capitano Joan Rrodriguez Vermeyo. (AGI: “Carta de Francisco de Uribe al Rey escasez ropas, socorros, 15-05-1608” Patronato,47,R.33)

83 (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) pp. xxxvii-xxxix dove è riportata la “lettera di Esquivel all’Audiencia del 13 agosto 1608” AGI 1-2-1/14, ramo 30)

84 (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) pp. xxvii-xxix in cui vengono riportati passi del documento: AGI 67-6-7)

85 (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) pp. xl-xli AGI 1-2-1/14, ramo 27 e AGI 67-6-20)

86 (Pérez p. 686)

87 (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) p. xliii “Lettera di Vivero al Re, 25 agosto 1608” AGI 67-6-7) (AGI: “Carta de Rodrigo de Vivero al Rey conquista de Maquén, 25-08-1608” Patronato,47,R.27) (AGI: “Carta de Vivero sobre socorro a Juarez Gallinato 25-08-1608 Filipinas,7,R.3,N.41)

88 200 soldati secondo: (Doc. Mal. III p. 137 Doc. n°38)

89 (Doc.Mal. III pp. 119 Doc. n°35)

90 (Doc. Mal. III pp. 145 Doc. n°38 & Doc. Mal. III p. 171 Doc. n°44)

91 (Doc. Mal. III pp. 139-140 & 145-146 Doc. n°38)

92 (Doc. Mal. III p. 153 Doc. n°38)

93 (Doc. Mal. III p. 141, 154 Doc. n°38)

94 (AGI: “Meritos Pedro de Heredia, 22-09-1628” Indiferente,111,N.78)

95 Probabilmente in tutto 75 persone compreso l’ammiraglio. (Colin-Pastells “Labor Evangelica” vol. III p. 311 nota n°1) Anche se 74 prigionieri più l’ammiraglio e 8 morti porterebbero il totale degli olandesi a 83.

96 Sul numero delle imbarcazioni al seguito di van Caerden le fonti sono discordanti secondo alcune lettere dei gesuiti, la nave olandese era scortata da 5 (o 4) “caracolas” di Ternate

97 (Doc. Mal. III pp. 135-137 Doc. n°38) e (Doc. Mal. III pp. 140-141 Doc. n°38)

98 (Lettera del Re Felipe III a de Silva, 20 novembre 1611; in Blair vol. 17 p. 179) (AGI: “Parecer de la Audiencia sobre Pedro de Heredia, 20-07-1612” Filipinas,20,R.6,N.50)

99 (Doc. Mal. III pp. 146 Doc. n°38) (Robert Kerr “A General History and Collection of Voyages and Travels, Vol. VIII” “Third Voyage of the English East India Company, in 1607, by Captain William Keeling” Sec. 4. “Voyage of the Hector to Banda, with Occurrences there”)

100 (Doc. Mal. III p. 147 Doc. n°38)

101 (AGI: “Parecer de la Audiencia sobre Pedro de Heredia, 20-07-1612” Filipinas,20,R.6,N.50) (AGI: “Meritos Pedro de Heredia, 22-09-1628” Indiferente,111,N.78)

102 (AGI: “Confirmación de encomienda de Bongol, etc. Juan de Espinosa y Zayas. 10-10-1618” Filipinas,47,N.11)

103 (Doc. Mal. III p. 148 Doc. n°38)

104 (Doc. Mal. III p. 148 Doc. n°38)

105 (Doc. Mal. III p. 142 Doc. n°38)

106 (Doc. Mal. III p. 138 Doc. n°38) e (Doc. Mal. III p. 152 Doc. n°38)

107 Presente in: (AGI: “Confirmación de encomienda de Bongol, etc. Juan de Espinosa y Zayas. 10-10-1618” Filipinas,47,N.11)

108 (Doc. Mal. III Doc. 38: “Masonio a Acquaviva, Ternate, 20 marzo 1609” pp. 151-152) (AGI: “Informaciones Fernando Centeno Maldonado, 1615” Filipinas,60,N.18)

109 (AGI “Nombramiento de sargento mayor a Mateo Ruiz de Lobera, 19-11-1607” “Real Provisión nombrando al capitán Mateo Ruiz de Lobera como capitán y sargento mayor de la gente que de España y México va a Filipinas con Juan de Silva, gobernador de esas islas. También estaba provisto como alcaide y gobernador de la gente de guerra del presidio de Terrenate en lugar de Juan de Esquivel” Filipinas,340,L.3,F.12v-14r) (AGI “Real Provisión al capitán Mateo Ruiz de Lovera, nombrándolo alcaide de la fortaleza de Terrenate y gobernador de la gente de guerra, 21-11-1607” Indiferente,449,L.A1,F.136v-137) (AGI “Bienes de difuntos: Mateo Ruiz de Lobera: Testamento de Mateo Ruiz de Lobera, gobernador de Terrenate otorgado en San Juan de Ulúa” Contratacion,5579,N.12) (Pastells “Historia general de Filipinas” tomo VI (1608-1618) p. clxxi)

This post is also available in: English

Marco Ramerini

I am passionate about history, especially the history of geographical explorations and colonialism.