Mappa di São Tomé di Johannes Vingboons (1665). No Copyright
Mappa di São Tomé di Johannes Vingboons (1665).

Gli Olandesi a São Tomé e Principe: gli attacchi all’isola di Principe (1598) e a São Tomé (1599)

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Scritto da Marco Ramerini

Poco dopo l’unione del Portogallo con la Spagna, Filippo II impose il divieto per gli olandesi di commerciare e utilizzare i porti iberici, questo atto conseguenza della ribellione olandese al sovrano spagnolo, precluse agli olandesi, improvvisamente, l’approvvigionamento dei ricchi beni provenienti dalle colonie di questi due paesi.

Filippo II così facendo pensava di dare un duro e definitivo colpo alle ambizioni olandesi, ma il divieto invece sortì l’effetto opposto, infatti i commercianti olandesi furono spronati ad attaccare i possedimenti oltremare della monarchia iberica allo scopo di by-passare il blocco loro imposto e con il rischioso ma ambizioso obiettivo di controllare loro stessi il mercato commerciale ultramarino al posto del loro acerrimo nemico Filippo II.

In questa ottica sono da ricondurre le prime spedizioni olandesi lungo la costa del Golfo di Guinea. Nel 1596 una spedizione equipaggiata per la casa commerciale zeelandese Moucheron assaltò, senza successo, il castello di São Jorge da Mina nella Costa d’Oro (attuale Ghana), esso era la principale base che i portoghesi avevano nell’area.

I mercanti olandesi che avevano iniziato a frequentare l’area facendo aspra concorrenza ai mercati portoghesi nel giro di 15 anni riuscirono ad estrometterli dal commercio di oro, avorio, cera e pepe. Soltanto il commercio degli schiavi rimase per il momento sotto il controllo dei portoghesi, ma solo perché per il momento non interessava agli olandesi.

Forte portoghese di São Sebastião, São Tomé, São Tomé e Príncipe

Forte portoghese di São Sebastião, São Tomé, São Tomé e Príncipe

Anche questa spedizione fu inviata dalla casa commerciale zeelandese Moucheron, che vedeva la conquista dell’isola di Principe come una base per una successiva espansione nel Golfo di Guinea e la successiva possibile conquista della ricca isola zuccherifera di São Tomé che era il principale obiettivo. Secondo i piani sull’isola di Principe doveva essere costruita una fortezza.

La spedizione, che era composta da 5 navi sotto il comando di Cornelis van Moucheron, raggiunse Principe nell’agosto 1598 e con un assalto di sorpresa, gli olandesi, occuparono l’isola. Una volta occupata Principe, fu sbarcato dalle navi il materiale necessario alla costruzione della fortezza, che era stato appositamente trasportato dall’Olanda, e sotto il comando di Cornelis van Moucheron, che fu nominato governatore dell’isola, furono iniziati i lavori di costruzione. Purtroppo per gli olandesi, che evidentemente non erano troppo pratici della zona, ebbe inizio la stagione delle piogge che portò aria insalubre, cosicché molti uomini della spedizione si ammalarono e alcuni morirono di febbri malariche. La cattiva stagione e gli attacchi dei portoghesi di São Tomé costrinsero gli olandesi ad abbandonare l’isola di Principe dopo circa tre mesi d’occupazione.

Nonostante questo fiasco, l’anno successivo nell’ottobre del 1599 una nuova più grande spedizione giunse questa volta nell’isola di São Tomé. La nuova armata era composta da 36/40 navi comandate da Pieter van der Does ed era anche questa, in parte, equipaggiata dai Moucheron.

São Tomé era difesa da una milizia formata dagli abitanti e dagli schiavi e da un piccolo forte, il forte São Sebastião che non poteva fornire adeguata protezione alla popolazione e alla città, esso era equipaggiato con poca artiglieria, soltanto sei piccoli cannoni e due bombarde, aveva poca polvere da sparo e mancava di una gurnigione di professionisti, secondo le fonti portoghesi l’unico soldato professionista dell’intera isola era un sergente-maggiore.

Praia Café, ilhéu das Rolas, São Tomé, São Tomé e Príncipe. Author Joao Maximo. Licensed under the Creative Commons Attribution

Praia Café, ilhéu das Rolas, São Tomé, São Tomé e Príncipe. Author Joao Maximo

Il 18 ottobre 1599, di prima mattina, la flotta olandese giunse in vista di São Tomé, nonostante che i portoghesi avessero saputo da alcune settimane dell’arrivo della flotta olandese sembra che poco era stato fatto per migliorare le difese dell’isola. Giunte in porto le imbarcazioni olandesi iniziarono a cannoneggiare la città che a metà mattinata fu evacuata dai portoghesi che si nascosero nell’interno dell’isola, un piccolo contingente di circa 20 portoghesi assieme al governatore Fernando de Meneses si era invece rinchiuso nel forte dove resistette per altre tre ore per poi arrendersi, il forte fu quindi occupato dagli olandesi.

Nel frattempo i portoghesi fuggiti dalla città si riorganizzarono e sotto il comando di João Barbosa da Cunha tentarono un controattacco il 20 ottobre, secondo le fonti portoghesi fu questo attacco a costringere gli olandesi a ritirarsi, mentre secondo le fonti olandesi il motivo del fallimento della spedizione era da ricercare nel clima malsano di São Tomé, infatti anche questa volta gli olandesi avevano scelto la peggiore stagione, era infatti l’inizio della stagione delle piogge (che va da ottobre a giugno) e furono piogge equatoriali incessanti, che causarono malattie tra le truppe olandesi, in pochi giorni morirono circa 1200 uomini compreso il comandante della spedizione Pieter van der Does. Dopo due settimane i resti della spedizione abbandonarono São Tomé, non prima di aver dato fuoco alla città, distrutto il forte e aver saccheggiato e bruciato le chiese e le fattorie dell’isola.

L’assalto olandese fu un duro colpo per l’economia dell’isola, anche perché era stato preceduto da alcuni eventi che avevano gia minato la prosperità dell’isola: nel 1574 vi fu un assalto degli “Angolares”¹ contro le zona nord dell’isola durante il quale furono distrutte diverse piantagioni di canna da zucchero e molte fattorie. Nel 1585 un incendio devastò la città e poi nel luglio-agosto 1595 ci fu una grave rivolta di schiavi capeggiata da un certo Amador, che per diverse settimane mise a ferro e fuoco l’isola.

NOTE:¹Angolares: negri di razza bantù, provenienti dall’Angola, che vivevano nelle foreste e nelle montagne meridionali dell’isola. Ci sono diverse teorie sulla loro origine: c’è chi dice che erano schiavi negri fuggiti dalle piantagioni, chi invece sostiene che fossero schiavi imbarcati su una nave negriera naufragata sulle coste dell’isola che erano riusciti a salvarsi dal naufragio, infine c’è chi pensa che fossero i primi colonizzatori dell’isola giunti ancor prima dall’arrivo dei portoghesi. 

BIBLIOGRAFIA:

– Garfield, Robert “A history of São Tomé Island, 1470-1655. The key to Guinea” San Francisco, 1992

– Ratelband, Klaas “Nederlanders in West-Afrika (1600-1650). Angola, Kongo e São Tomé” portuguese edition: “Os Holandeses no Brasil e na costa africana. Angola, Congo e São Tomé (1600-1650)” Lisboa, 2003

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Marco Ramerini

I am passionate about history, especially the history of geographical explorations and colonialism.